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mercoledì 7 ottobre 2015

La "pizza di granoturco": il piatto della mia memoria

Forse molti credono che le foodblogger nascano con il loro destino già scritto. Che fin dai primi mesi di vita si addormentino con il mestolo in mano invece del ciuccio in bocca, che abbiano imparato a montare gli albumi prima di saper scrivere il loro nome e che abbiano sfornato la prima torta di mele insieme alla nonna a 5 anni.
Bene, io sono qui per sfatare questo mito: vi presento la prima foodblogger non predestinata. In altre parole, ho deciso di imparare a cucinare di mia spontanea volontà a 14 anni, ho scoperto l'esistenza del cardamomo prima di quella del mascarpone e non ho mai cucinato un tiramisù in vita mia. 
Il motivo è presto detto. 
Nella mia famiglia non c'è mai stata una grande attenzione al cibo o alla cucina, almeno fino a pochi anni fa, non esistono ricette tradizionali tramandate con gelosia da una generazione all'altra, meno che mai di dolci. Tanto per capirci, mia madre non è il tipo di mamma che ti sveglia con il profumo di una torta di mele, ti prepara il budino al cioccolato se hai preso un brutto voto, o tantomeno invita eserciti di parenti per il pranzo di Natale. 
Però ci sono quelle quattro o cinque cose fatte e rifatte mille volte (senza "dose", ovviamente! ;-) ) che nessuno sa fare come mamma, e che per me significano casa... Sono piatti da tutti i giorni, cucinati con cibi di poche pretese: il ragù di carne, le polpette al sugo, le verdure arrosto, la crema (con le uova intere e la farina, sia chiaro... per caso ho fatto svenire qualcuno?? XD),  il pan di Spagna alla frutta, protagonista di tanti compleanni da bambina.
Ma uno dei miei preferiti è la "pizza di granoturco" (che tradotto per le foodbloggers DOC significa "Torta salata di mais"). 
È una ricetta antica, tipica della mia zona, che è stata regalata a mia madre da una vicina di casa parecchio tempo fa, e ci è piaciuta così tanto che è diventata un classico delle nostre domeniche invernali. 
In pratica si tratta di una specie di "polenta" preparata con un terzo di farina bianca e due terzi di farina di mais, farcita con verdure e salumi e cotta in forno fino a divenire solida e dorata. La ricetta originale prevederebbe un ripieno di cavoli e salsiccia, ma con il passare degli anni è stata riadattata a spinaci e prosciutto cotto, per assecondare i gusti di noi piccole. Mi ricordo che da piccola cercavo sempre di scegliere la fetta con meno cavoli, e in casi estremi me ne sbarazzavo, facendoli sparire nel piatto del babbo... :D
Più volte ho chiesto a mamma una "dose" precisa, ma invano: lei, come tutte le donne di una volta, cucina sempre "a occhio" e di dosi pesate al grammo non sa che farsene... Perciò non mi è rimasto altro che rimboccarmi le maniche e prepararla io stessa, sotto il suo sguardo vigile, annotando mano a mano le quantità di ogni ingrediente. Questo è il risultato! :-)

PIZZA DI GRANOTURCO
 Ingredienti per una teglia da 24 cm:
300 g di farina di mais
150 g di farina bianca
520-540 g di acqua
1 cucchiaino di sale
600 g di spinaci freschi
100 g di prosciutto cotto a fette
100 g di formaggio a pasta dura (scamorza, provolone, Asiago, fontina...)

1) Cuocete gli spinaci in poca acqua salata. Scolateli bene e tagliuzzateli grossolanamente.

2) Accendete il forno a 180°C.
Mescolate le farine e il sale in una zuppiera. Scaldate appena l'acqua e versatela nella ciotola delle farine, mescolando con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una sorta di polenta un po' più liquida.

3) Versate la metà dell'impasto in una teglia oliata da 24 cm di diametro. Disponete sopra gli spinaci, poi coprite con le fette di prosciutto e il formaggio a fettine, facendo attenzione a non far uscire il ripieno dai bordi. Versate sopra l'impasto restante fino a coprire tutta la superficie.

4) Infornate per circa 45-50 minuti: la torta deve diventare solida e formare una bella crosticina dorata (le crepe sono normali, anzi, secondo me la rendono ancora più rustica e invitante! ;-) ). Se fate la prova stecchino, questo deve uscire appena umido.
Lasciate riposare 5 minuti prima sformare e tagliare a fette.

Calda è la fine del mondo, ma è ottima anche fredda, il giorno dopo, quando i sapori si saranno amalgamati alla perfezione. :-)




Con questa ricetta vorrei partecipare al primo contest di Tiziana di Profumo di broccoli: "Il piatto della tua memoria" .
E ora, anche se a malincuore, non mi resta che salutarvi e ritornare alle sudate carte... 
A prestissimo!! 
E. <3 
 P.S. Mi scuso per i post fantasma che ogni tanto appaiono... un  po' sarà che sono ancora una novellina di Blogger, un po' saranno la stanchezza e la sbadataggine, un po' l'età che avanza... ;-)