mercoledì 16 dicembre 2015

Gnocchetti al pesto di pomodori secchi e noci


Vi avevo già parlato quest'estate del mio amore smisurato per il pesto, ricordate? :-)
Avevo già fatto l'elogio della sua semplicità e della sua versatilità; permette di dare nuova vita ai rimasugli della dispensa, può essere usato in mille modi diversi e poi, ovviamente, è buonissimo!
Ogni scusa è buona per sperimentarne una nuova versione: semplice al basilico, di rucola, di zucchine, di fave e pecorino (il primo post del blog...non ditemi che ve lo siete perso??), al finocchietto selvatico (anche questo lo trovate qui)...
A questo punto non poteva mancare il pesto di pomodori secchi e noci: che ci volete fare, proprio natalizio non sarà...ma sono certa che vi basterebbe sentirne il profumo per chiudere un occhio! ;-)
Trovate tanti altri spunti e indicazioni per il pesto fatto in casa qui.

GNOCCHETTI ALL'ACQUA AL PESTO DI POMODORI SECCHI E NOCI
Ingredienti per 4 persone:
Per gli gnocchetti
400 g di semola di grano duro
200 g di acqua tiepida
1 pizzico di sale

1) Disponete la farina e il sale a fontana sulla spianatoia. Versate al centro l'acqua e iniziate a impastare raccogliendo la farina dai bordi con una forchetta. Terminate di impastare a mano, stirando e battendo l'impasto sulla spianatoia fino a che non otterrete una palla liscia ed elastica.
Coprite con pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora (io l'ho preparato la sera prima).
2) Riprendete l'impasto e formate tanti cordoncini di 1 cm circa di diametro. Infarinate e tagliate ciascun cordoncino in pezzetti lunghi 1-2 cm. Fate rotolare ciascun pezzetto sul rigagnocchi, esercitando una leggera pressione con l'indice e il medio fino ad ottenere la caratteristica forma leggermente concava degli gnocchi.
3) Disponete gli gnocchetti ben distanziati su un vassoio infarinato. 
Potete utilizzarli subito o conservarli per un mese in freezer: basterà aspettare che siano congelati per raccoglierli in un sacchetto di plastica (su cui avrete scritto la data!).
Per il pesto
80 g di pomodori secchi
30 g di noci sgusciate
20-30 g di pecorino
Timo fresco
Olio extravergine d'oliva
1) Riunite nel mixer i pomodori secchi (scolati e asciugati con carta assorbente), le noci sgusciate, il pecorino sbriciolato grossolanamente e il timo fresco. Frullate fino ad ottenere una crema abbastanza omogenea, aggiungendo olio extravergine d'oliva se occorre.
2) Nel frattempo cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata: sono pronti quando vengono a galla (5 minuti circa, a seconda della grandezza).
3) Versate il pesto preparato in una zuppiera e diluitelo con qualche cucchiaio di acqua della pasta. Aggiungete gli gnocchetti, mescolate delicatamente e servite subito, decorando con qualche noce spezzettata e un rametto di timo fresco.

Buon appetito e... a presto!
E. <3

mercoledì 9 dicembre 2015

Zuppa di farro, funghi e castagne


Natale si avvicina a grandi passi, ma qui, a due settimane dal fatidico giorno, di biscottini, pacchetti e rami di agrifoglio neppure l'ombra. Eppure è una delle mie feste preferite: amo l'atmosfera, i preparativi, l'attesa... e ovviamente anche i dolci, ma quello era scontato, no? ;-))
Il fatto è che questo povero Natale mi sembra un po' troppo inflazionato ultimamente: vedere i negozi pieni di panettoni già dai primi giorni di novembre è una cosa che mi irrita non poco...Vogliamo parlare delle luminarie, delle pubblicità e tutto il resto? Insomma, l'impressione è quella di un enorme scatolone: tutto agghindato, luccicante, stupendo... ma vuoto, che si consuma tutto in un'attesa così lunga da farti dimenticare cosa stavi aspettando.
Perciò quest'anno la mia attesa sarà essenziale, silenziosa, per non perdere di vista cosa sto aspettando veramente.
Nel frattempo vi lascio questa zuppa per riscaldare le mani e il cuore... e a presto, magari con qualcosa di più natalizio ;-)

ZUPPA DI FARRO, FUNGHI E CASTAGNE (ricetta ispirata da qui)
Ingredienti per 2-4 porzioni:
150 g di farro perlato
100 g di zucca pulita (io varietà butternut)
1 patata piccola
2 funghi freschi
4-5 castagne
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla piccola
Brodo vegetale q.b.
Prezzemolo fresco
Sale, pepe e olio evo

1) Tritate finemente carota, sedano e cipolla e fateli soffriggere in due cucchiai d'olio extravergine.
Aggiungete il farro e fatelo insaporire un minuto appena, quindi unite anche la zucca e la patata tagliate a cubetti, salate, coprite con il brodo vegetale e lasciate cuocere a fuoco dolce, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo altro brodo mano a mano che viene assorbito.
2) Nel frattempo incidete le castagne con un coltello e arrostitele in forno a 160° per circa 30 minuti.
Quando sono ben cotte, sbucciatele ancora calde e tenetele da parte.
3) Quando la zuppa è quasi pronta (a me ha impiegato poco più di 20 minuti), aggiungete nella pentola i funghi freschi tagliati a fettine sottili, le castagne sbriciolate grossolanamente e prezzemolo tritato a piacere.
Fate insaporire un minuto, aggiustate di sale e pepe e spegnete.
4) Servite la zuppa calda calda, con un filo d'olio evo e un ciuffo di prezzemolo.


E. <3

lunedì 30 novembre 2015

Insalata di pere, rucola, noci e parmigiano


Ciao a tutti! :-)
Nonostante la cronica mancanza di tempo, gli impegni, lo studio eccetera eccetera eccetera... proseguono con entusiasmo le sperimentazioni culinarie :-)
Quello che vi propongo oggi, nella mia testa, è il piatto ideale, perfetto perché completo: salato e dolce insieme, con il giusto equilibrio tra morbido e croccante, leggero ma nutriente... Ma tra il dire e il fare, come al solito, c'è di mezzo il mare: voglio dire, mi ci vedete a pranzare con un'insalatina?? :-))
In ogni caso, antipasto diverso, contorno più ricco o cena leggera: provatelo, ne vale la pena!

INSALATA DI PERE, RUCOLA, NOCI E PARMIGIANO
Ingredienti per 4:
2 pere
Un mazzetto di rucola
Spinacino
Parmigiano reggiano a scaglie
Noci
Aceto balsamico, sale e olio evo q.b.

Lavate la rucola e gli spinacini. Lavate e tagliate a fette sottili le pere.
Sgusciate le noci.
Componete l'insalata adagiando su un piatto la rucola, gli spinacini e le pere. Completate con le scaglie di parmigiano e i gherigli spezzettati. Condite con sale, olio e aceto balsamico a piacere.
 

E. <3

mercoledì 25 novembre 2015

Brownies zucca e cioccolato (vegan, senza glutine)

Chi non conosce i brownies?
Penso che tutti (o quasi) gli amanti dei dolci li abbiano assaggiati almeno una volta ;-)
In ogni caso provo a descriverli: immaginate un puro concentrato di cioccolato, dolcissimo e cremoso, che profuma di burro e che si scioglie in bocca senza farsi pregare...insomma, il paradiso. Gli ingredienti? Uova, burro, zucchero, farina... 
Ma non troverete nulla di tutto ciò nei brownies che voglio proporvi oggi. Sono strana: vi avevo avvisato o sbaglio? ;-)
L'ingrediente segreto è la solita (magica!) zucca: una volta cotta al forno e frullata, la sua polpa diventa il perfetto sostituto di uova e burro, regalando a questi brownies il giusto grado di umidità, cremosità e dolcezza... ma senza lasciar traccia del suo sapore!
E visto che una cosa o si fa per bene o non si fa per niente, oltre a fare a meno di uova e burro ho voluto rendere questa ricetta adatta anche ai celiaci, sfruttando l'occasione per testare la farina di miglio. Ha un profumo unico e inconfondibile, anche se devo ammettere che qui è il cioccolato a fare da padrone! :-) 
Può tranquillamente essere sostituita con quella di riso, amaranto o quinoa (sempre prive di glutine), oppure semplicemente dalla farina di grano per chi non è intollerante.
Lo stesso discorso vale in mancanza del latte di soia: latte di mandorla, riso o avena per la versione vegana, latte vaccino in caso contrario.
Io ho gustato questi brownies con una tazza di latte (di soia!) freddo: quale modo migliore di iniziare la settimana? ;-))

BROWNIES ALLA ZUCCA E CIOCCOLATO (VEGAN, SENZA GLUTINE)

Ingredienti per una teglia 15x15 cm:
250 g di polpa di zucca*
100 g di cioccolato fondente
70 g di farina di miglio
50 g di zucchero di canna
10 g di cacao
40 g di noci sgusciate
80 g di latte di soia

* Ho tagliato a fette e cotto al forno circa il doppio di questa quantità di zucca (io butternut), finché non era morbida ma soda, quindi l'ho sbucciata e ridotta in purea con il mixer. 

1) Tritate grossolanamente le noci e 30 g di cioccolato; sciogliete il restante a bagnomaria.
Accendete il forno a 180°C e foderate di carta forno uno stampo quadrato di 15 cm di lato.

2) In una ciotola mescolate la zucca, lo zucchero di canna e il cioccolato fuso.
Aggiungete la farina e il cacao setacciati, alternandoli con il latte.
Infine aggiungete le noci e il cioccolato spezzettati e mescolate bene.

3) Versate l'impasto nella teglia e infornate per 35-40 minuti. Infilando uno stecchino al centro, questo dovrebbe uscire ancora un po' umido.
Lasciate raffreddare completamente prima di tagliare a quadrotti.
Potete spolverare i brownies con zucchero a velo o cacao amaro a piacere.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta "Cioccolato e..." di novembre, ospitata da Gabila, che ha come tema la zucca:

Un abbraccio e alla prossima!
E.<3


mercoledì 18 novembre 2015

Pane senza impasto alle noci e rosmarino

Che io fossi un po' stranetta forse si era già capito da un pezzo. Insomma, in questo quasi mezzo anno di blog mai che abbia pubblicato qualcosa di "normale"!
Pasta? Sì, ma dal nome impronunciabile. Torta? Sì, ma all'olio d'oliva. Crostata? Certo, ma senza burro. Per non parlare del risotto... ai fiori di acacia??? Quella volta penso di aver scoraggiato tutti i miei potenziali lettori in un nanosecondo :D 
Ma che ci posso fare se sono fatta così? La carbonara la sanno fare tutti, dai... se devo mettermi a pastrocchiare devo farlo per bene!
E così ogni volta me ne esco fuori con gli ingredienti e gli accostamenti più strani, con risultati spesso anche discutibili... ma sperimentare, creare, inventare, sbagliare e imparare: non è proprio quello il bello, anzi il bellissimissimo della cucina? ;-)
Perciò oggi vi dico: pane? Sì, ma senza impasto!
Non dimenticherò mai la reazione di mia sorella (quella pratica, per intenderci ;-) ) quando, tutta fiera, avevo annunciato la mia prima pizza senza impasto: "E che ci metti, solo il pomodoro?", aveva commentato scandalizzata.
Quindi tranquilli, il pane c'è, eccome, solo che non c'è bisogno di impastarlo: basta mescolare rapidamente tutti gli ingredienti, lasciarlo stare buono buono in frigo per una notte, infornare... et voilà! Ecco pronto in pochissimo tempo un pane profumatissimo, croccante fuori e soffice dentro... più semplice di così! 
L'unico accorgimento è quello di utilizzare una casseruola adatta alla cottura in forno: l'ideale sarebbe in ghisa, perché trattiene meglio il calore, ma va benissimo anche una di terracotta o semplice acciaio, basta fare attenzione a rimuovere tutte le eventuali parti di plastica.
Ancora scettici? Provare per credere! ;-)

PANE SENZA IMPASTO ALLE NOCI E ROSMARINO (ricetta tratta da qui)
Ingredienti per una pagnotta:
220 g di farina tipo 2
160 g di farina di grano integrale
120 g di farina 0
380 g di acqua tiepida
5 g di lievito di birra
1 cucchiaino di malto diastasico
10 g di sale
1 cucchiaio d'olio extravergine d'oliva
50 g di gherigli di noce
2 rametti di rosmarino fresco

1) Mescolate in una ciotola le farine, le noci spezzate e il rosmarino tritato finemente.
Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida insieme al malto.
2) Versate l'acqua nella ciotola delle farine e iniziate a mescolare con una forchetta, spargete il sale a pioggia e per ultimo aggiungete l'olio. Mescolate giusto il tempo di amalgamare gli ingredienti fra loro, ma senza impastare.
Coprite con pellicola e mettete la ciotola in frigo per un minimo di 18 e un massimo di 24 ore.
3) Trascorso questo tempo, tirate la ciotola fuori dal frigo, rovesciate l'impasto sulla spianatoia ben infarinata ed eseguite le pieghe descritte qui.
4) Adagiate la pagnotta su uno strofinaccio ben infarinato con la chiusura delle pieghe verso il basso. Chiudete i lembi dello strofinaccio e lasciate lievitare ancora per 1 ora e mezza, 2 ore.
5) Nel frattempo accendete il forno a 220°C, quando raggiunge la temperatura inserite la pentola con il coperchio e fatela riscaldare bene per almeno 20 minuti.
6) Trascorso il tempo della lievitazione, tirate fuori la casseruola e capovolgete con un gesto deciso la pagnotta nella pentola, coprite con il coperchio e fate cuocere per 25 minuti. Quindi scoprite la pentola e proseguite la cottura per altri 20-25 minuti, fino a che la pagnotta non è ben colorita e bussando sul fondo emette un suono sordo.
Estraetela dalla pentola e lasciatela raffreddare completamente prima di tagliarla.
Con questa ricetta partecipo a Panissimo#35 di novembre, la raccolta di Sandra Barbara, questo mese ospitata dal blog di Terry.
A presto e buona serata!
E. <3

giovedì 12 novembre 2015

Torta al cioccolato, castagne e olio d'oliva con pere caramellate al cardamomo

Non è che non lo sapessi; non è che non ci avessi già pensato e rimuginato sopra... è che sembra essere accaduto tutto troppo in fretta. 
Nonostante siano passati due mesi, non mi sono ancora abituata a una casa così vuota, così spoglia, così silenziosa. 
Non riesco ad abituarmi agli armadi vuoti, alle scarpe allineate che prendono la polvere, all'appendiabiti troppo spoglio, ai tre posti a tavola...ma soprattutto a quell'odore estraneo di pulito e a quell'ordine innaturale che regna quando socchiudo la porta della loro camera.
Eh già, dopo aver avuto due sorelle in giro per casa per tanto tempo, è dura abituarsi tutto a un tratto a non averne nessuna
C'è la più grande, che è stata la prima in tutto; che è sempre impegnata e dice di non avere mai tempo, ma poi si arrende e invece di studiare mi porta a raccogliere le more in campagna. 
A volte è lunatica e basta un niente per farla arrabbiare, ma poi è la prima a venire a chiederti scusa. Lei è quella creativa, che sa fare tutto e non gli sfugge nulla, che va per la sua strada e se ne infischia di quello che pensa la gente. Lei è quella che critica tutto senza avere paura, e che quando cucino io mi chiede sempre se ci ho messo il sale. 
A volte mi sento stupida accanto a lei, e leggo e rileggo mille volte i post perché so già che lei ci troverà diecimila errori di grammatica...
Conoscendoti a questo punto mi avrai già mandato un centinaio di messaggi, scrivendomi che tutte queste smancerie me le potevo anche risparmiare, che le foto sì, sono carine, ma... "sei sicura che il cioccolato e il cardamomo stiano bene insieme???"
E poi c'è la seconda, anche se tutti la scambiano sempre per la terza, quella con gli occhi chiari e il sorriso di mamma. 
Lei è quella che ha sempre avuto idee chiare e coraggio da vendere, è la più sportiva, la più determinata. È quella che non piange mai e se lo fa c'è sempre un motivo, ma se inizia a ridere è capace di farlo per ore, e con le lacrime agli occhi.
Lei è quella pratica, che mi guarda con sufficienza quando faccio le foto a un cesto di frutta, o mi emoziono per una zucca arancione, però poi è sempre la prima a chiedermi se la torta è cotta o se è avanzata un po' di crema. A lei puoi dire di tutto e non ti prenderà mai per scema, e se vuoi un consiglio o una parola gentile non devi fare altro che chiedere.
È proprio a loro che non posso fare a meno di pensare quando ascolto questa canzone, canticchiata insieme tante volte, senza capire che parlava di noi.


Mia sorella mi assomiglia e io lo so che cosa prova 
perché mia sorella in questo mondo non si trova. 
Vuole avere ragione, vuole vincere lei, vuole essere sicura 
perché mia sorella è forte solamente quando ha paura.
[...]
Mia sorella parla, parla e non fa dire una parola, 
ride solo per dispetto e solo il pianto la consola...

Mia sorella che mi tira le parole le ciabatte,
ma poi vuole ancora il bacio della buonanotte...

E allora mi piace immaginarle in una di queste mattine grigie, alle prese con le strade piene di biciclette o con una lezione particolarmente noiosa, di ritorno dagli allenamenti o semplicemente assonnate, davanti al tavolo della colazione: tirano fuori furtive un pacchetto di carta marrone, infilano dentro la mano e trovano questa tortina che sorride loro complice. 
La squadrano per un attimo, prima di tagliare la prima fetta. Poi la annusano, incuriosite, o forse la addentano senza esitazione: e mentre le pere, avvolte morbidamente dal cioccolato, si sciolgono in bocca, forse ripensano alle nostre colazioni di qualche mese fa, alle chiacchiere pigre e ai progetti per la giornata, e all'immancabile dolcetto che ogni settimana faceva capolino dalla cucina...
E anche io penso a voi, ogni mattina, e per ingannare il tempo nell'attesa di avervi qui tutte come una volta, ho sfornato qualcosa che mi faccia compagnia... :-)

Cioccolato per Lucia, semplicemente, perché lei con i dolci è una di poche pretese.
Castagne per Silvia, perché se riesci a aprire quel guscio duro e spinoso è dolce, anche se non lo ametterebbe mai ;-)
E infine, pere e cardamomo per me, perché un ingrediente solo non mi basta e cerco sempre di fare le cose complicate, ma poi mi innamoro di quelle semplici. 
Eccola qua... non lasciatevi spaventare dal titolo e prendetene pure una fetta... io vi aspetto! <3 <3

Ma mia sorella è mia...e un giorno si innamorerà,
io dopo con chi litigo e chi mi mancherà?


TORTA AL CIOCCOLATO, CASTAGNE E OLIO D'OLIVA CON PERE CARAMELLATE AL CARDAMOMO

Ingredienti per uno stampo da 18-20 cm:
2 uova
100 g di zucchero di canna
80 g di farina di castagne
150 g di farina 00
1 cucchiaio colmo di cacao amaro
100 g di cioccolato fondente 
60 g di olio extravergine d'oliva delicato
150 ml di latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
4 capsule di cardamomo
1 bustina di lievito per dolci
1-2 pere angelica 


1) Sciogliete il cioccolato a bagnomaria. Aggiungete l'olio d'oliva, mescolate bene e lasciate intiepidire.
Aprite le capsule di cardamomo e pestate i semini nel mortaio fino a ridurli in polvere.
2) Montate le uova con lo zucchero, aggiungete la vaniglia, il cardamomo, il cioccolato fuso e mescolate.
3) Setacciate le due farine insieme al lievito e al cacao e unitele a poco a poco all'impasto, alternandole al latte.
4) Versate l'impasto in uno stampo unto e infarinato e decorate la superficie con le pere sbucciate e tagliate a fettine.
5) Infornate a 180°C per 50 minuti circa (se usate uno stampo da 18 cm serviranno anche 60 min, fate comunque la prova stecchino).
Sfornate e lasciate raffreddare completamente prima di tagliare a fette.

Per le pere caramellate:
2 pere angelica 
1 cucchiaio di zucchero di canna
3 capsule di cardamomo
2 cucchiai di liquore a piacere (amaretto, rum... Io ho usato questo liquore speziato all'arancia) 

1) Sbucciate e tagliate a spicchi le pere. Pestate nel mortaio i semini del cardamomo.

2) In una padellina fate sciogliere lo zucchero con il liquore e il cardamomo; aggiungete le pere e fatele caramellare per una decina di minuti a fuoco dolce, mescolando spesso delicatamente.

3) Servite la torta a temperatura ambiente con le pere calde calde. Una delizia!! ;-)

Con questa ricetta partecipo al contest di Ricami di Pastafrolla“Il tuo piatto Rock”


venerdì 6 novembre 2015

Risotto alla zucca e spinaci

Buonasera a tutti! :-)
Come al solito gli impegni pressano da tutte le parti... ma io sono più svelta di loro e sgusciando tra un libro e un altro riesco sempre a ritagliarmi un'oretta o due da dedicare a ciò che amo fare di più al mondo: cucinare (o pastrocchiare, mettetela come vi pare ;-) ).
Gironzolo in cucina, sbircio nel cesto della frutta, inizio ad aprire ante e scaffali alla ricerca di un rimasuglio di farina finito chissà dove, sfoglio qualche rivista...fino a che gli ingredienti non sono tutti allineati di fronte a me e una nuova ricetta prende forma.
Pesare, tagliare, mescolare, impastare...e infine aspettare: gesti ripetuti all'infinito, qualche volta soprappensiero, altre con più cura e attenzione, ma sono l'antidoto migliore alla fatica e alle preoccupazioni della giornata. 
Potrei rinunciare a tutto, ma non a questo momento magico, quando le lacrime si sciolgono nello zucchero e la tristezza si confonde con la farina, quando scopri che in una massa informe e sgraziata c'è ancora la forza per diventare una pagnotta calda e fragrante.
La magia di oggi è un risotto semplicissimo: zucca, la regina incontrastata della mia cucina ( e del blog!) in questi ultimi tempi, spinaci e noci, che hanno invaso la casa e che cerco di infilare un po' dappertutto. La terapia migliore in una tiepida domenica d'autunno... ;-)

RISOTTO ALLA ZUCCA E SPINACI
Ingredienti per 4:
280 g di riso
350 g di zucca pulita
150 g di spinaci già cotti
1 cipolla bianca
1/2 bicchiere di vino bianco
noci tritate a piacere (o nocciole)
100 g di brie
Brodo vegetale q.b.

1) Cuocete gli spinaci in pochissima acqua salata. Pulite la zucca e tagliatela a cubetti di 1-2 cm.
2) Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in due cucchiai di olio extravergine d'oliva. Aggiungete la zucca e fatela insaporire, poi aggiungete qualche cucchiaio di brodo vegetale caldo (o di acqua) e lasciate cuocere per circa dieci minuti, fino a che la zucca non inizia ad essere morbida.
3) Aggiungete anche il riso e fatelo tostare per un paio di minuti, sfumate con il vino bianco, salate e portate a cottura, aggiungendo il brodo vegetale quando occorre.
4) Al termine della cottura aggiungete gli spinaci scolati e strizzati e le noci tritate, aggiustate di sale. Spegnete e mantecate con il brie a pezzi.
Lasciate riposare cinque minuti prima di servire.
NOTE:
- A me piace sentire "i pezzi" di un piatto (è per questo che preferisco le zuppa alla vellutata, la macedonia al frullato e così via ;-) ), perciò ho fatto cuocere la zucca solo 10 minuti in modo da lasciare i cubetti sodi. Se preferite, potete farla cuocere qualche minuto in più e passarla velocemente con il frullatore a immersione prima di aggiungere il riso: in questo modo si distribuirà più uniformemente. 
Stesso discorso per le noci (o le nocciole): potete aggiungerle a pezzettoni come ho fatto io, oppure ridurle in farina.

- Con la zucca rimasta ho preparato un contorno velocissimo: ho saltato in padella per 10-15 minuti la zucca a cubetti con un cucchiaio d'olio, rosmarino fresco e pochissima acqua. A fine cottura ho salato e aggiunto un pizzico di noce moscata.
A prestissimo!
E. <3

domenica 25 ottobre 2015

Treccia brioche alla zucca, cioccolato e amaretti al profumo d'arancia


Buonasera buonasera!! :-)
Finalmente riesco a comparire di nuovo da queste parti... 
Ultimamente sto diventando sempre di più una specie di Bianconiglio: sempre di corsa, sempre in ritardo, con lo sguardo perennemente fisso sull'orologio (maledetto!), mentre faccio una cosa penso alle altre tre che dovrò fare poi, con il risultato che non faccio bene nessuna delle tante... 
Ma tra una corsa e l'altra non mi ero affatto dimenticata del contest di Barbara, anzi: questa treccia era da un bel pezzo nella mia testa, come un post-it appeso in bella vista, che però ero costretta ad ignorare ogni volta. 
Poi a un certo punto ho deciso che non potevo più ignorarlo e mi sono decisa: ho impastato, ho aspettato, non soddisfatta ho impastato un'altra volta (quando una testarda come me si intestardisce è la fine... e chi se ne importa se sono già le undici e mezza di sera??)... e alla fine ce l'ho fatta! :-) 
La povera Laura mi perdonerà se ho il coraggio di presentare una ricetta a un'ora dallo scadere del contest (bella faccia tosta che mi ritrovo, eh?), ma potevo lasciare da parte questa meraviglia?? :-)) 
Soffice soffice, dolce ma non troppo, e soprattutto profumatissima... vi dico solo che qui ne è  rimasta una fetta, mentre il resto del "bottino" è stato trafugato da due entusiaste sorelle universitarie... ;-))

TRECCIA BRIOCHE ALLA ZUCCA, CIOCCOLATO E AMARETTI AL PROFUMO D'ARANCIA
Ingredienti per due trecce:
250 g di farina 00
250 g di farina forte (Manitoba) + qualche cucchiaio se necessario
1 uovo
150 g di zucca*
100 g di latte
80 g di zucchero semolato
50 g di olio extravergine d'oliva delicato
12 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1/2 cucchiaino di "pasta" d'arance** (o buccia grattugiata di un'arancia)

Per la farcitura:
60 g di amaretti
50 g di cioccolato fondente
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai abbondanti di marmellata di albicocche
1 cucchiaino di "pasta" d'arance** (o buccia grattugiata di due arance) 

*Polpa ottenuta cuocendo al forno la zucca, finché non è morbida, e schiacciandola con la forchetta.
** Per avere tutto l'anno l'aroma dell'arancia: ho prelevato solo la parte arancione della buccia e l'ho tritata finemente con lo zucchero. In freezer non si ghiaccia e si conserva per molto tempo.

1) Sciogliete il lievito nel latte tiepido insieme al miele.
Mescolate le farine, il sale e lo zucchero in una ciotola capiente, aggiungete l'arancia e la vaniglia.

2) Versate al centro il latte, quindi aggiungete la purea di zucca e iniziate a mescolare con una forchetta. Aggiungete metà dell'olio e l'uovo leggermente sbattuto, continuando a mescolare.
Aggiungete infine l'olio rimasto a filo e terminate di impastare sulla spianatoia, aiutandovi con uno-due cucchiai di farina se necessario, fino ad ottenere un impasto omogeneo e leggermente appiccicoso.

3) Formate una palla e lasciatela lievitare in una ciotola leggermente unta, finché non raddoppia di volume (circa 3-4 ore).
Per esigenze di tempo, io ho impastato la sera prima e ho fatto lievitare in frigorifero. Dopo 12 ore ho tirato fuori l'impasto e l'ho lasciato acclimatare per 3 ore, quindi ho proceduto con la formatura. 

4) Nel frattempo preparate la farcitura: tritate molto finemente il cioccolato fondente e riducete in polvere gli amaretti. 
Mescolate bene insieme amaretti, cioccolato, marmellata, cacao e la pasta di arance.

5) Dividete a metà l'impasto.
Stendete la prima parte in un rettangolo, distribuite sopra metà della farcitura in maniera più omogenea possibile e arrotolatelo partendo dal lato più corto.
Dividete a metà il cilindro ottenuto nel senso della lunghezza: arrotolate ciascuna metà su se stessa e poi intrecciatele insieme. 

6) Adagiate la treccia ottenuta in uno stampo da plumcake (22x10 cm) leggermente unto o foderato di carta forno e coprite con la pellicola o con un canovaccio.
Ripetete la formatura anche per la seconda metà dell'impasto e lasciate lievitare per altre 2 ore circa (i tempi variano a seconda della temperatura).

7) Accendete il forno a 180°.
Spennellate le trecce con un po' di latte (o un tuorlo diluito con qualche cucchiaio di latte) e infornatele per 30-35 minuti circa, coprendole con un foglio di alluminio dopo 15-20 minuti.

8) Sfornate le trecce e lasciatele raffreddare completamente prima di tagliarle.

Con questa ricetta vorrei partecipare al contest "Di cucina in cucina" di Barbara di Settembre-Ottobre 2015, intitolato "I Lievitati da Colazione" e ospitato dal blog La passione di Laura.

http://lapassionedilaura.blogspot.it/2015/09/contest-cucina-in-cucina-di-settembre.html

Alla prossima!
E. <3

lunedì 12 ottobre 2015

La schiacciata con l'uva


La schiacciata con l'uva ha fatto il suo primo ingresso nella mia cucina in un pomeriggio di settembre di qualche anno fa. E' impossibile non fidarsi di Paoletta, chi la conosce sa di cosa parlo... e anche io mi ero fidata della ricetta in questione, curiosissima di sapere cosa potesse venir fuori da un semplice impasto di acqua e farina. 
Ebbene, devo dire che il risultato mi ha stupita al primo morso: il profumo stupendo dell'uva e dell'anice, i semini che scrocchiano piacevolmente sotto i denti e il sughetto che ti impiastriccia tutte le mani... Tutto questo per dire che da quel momento il dolce preferito della sottoscritta (la signorina perfettina mai soddisfatta, che se non infila qualche spezia o aroma strano in ogni sacrosanta ricetta non è soddisfatta, e che trova sempre una critica in quello che fa lei o che fanno gli altri, insomma proprio io! ;-) ), è diventato questa semplice schiacciata toscana.
Semplice sia nel sapore che nella preparazione, visto che non c'è nemmeno bisogno di impastare! Per farla breve vi lascio la ricetta di questa meraviglia, para para a come ce l'ha regalata Paoletta (che non potrò mai ringraziare abbastanza per avermela fatta conoscere!), nella speranza che faccia innamorare voi così come ha fatto innamorare me... ;-)


LA SCHIACCIATA CON L'UVA (trovate l'originale qui)
Ingredienti per una teglia (30x38 cm circa):
400 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino raso di sale
4 cucchiai di zucchero
270 gr di acqua circa

1 kg di uva nera da vino (io 800 g circa)
6 cucchiai di zucchero
olio extra vergino d'oliva
semi d'anice a piacere

1) Sciogliete il lievito in metà dell'acqua, e lo zucchero nell'altra metà. Poi versate poi la farina, il sale e l'olio in una grossa ciotola, e, usando un cucchiaio, impastate brevemente con l'acqua, il lievito e lo zucchero, giusto il tempo per amalgamare gli ingredienti, in pratica senza impastare.
Mettete in frigo per 12 ore a non meno di 6°e non più di 8°.
2) Dopo 12 ore tirate fuori l'impasto, lasciatelo circa 2 ore a temperatura ambiente, rovesciatelo sulla spianatoia infarinata, e fate le pieghe del 1 tipo, spiegate qui dividendo poi l'impasto in 2/3 e 1/3.
Lasciate riposare i soliti 20 minuti coperto da un canovaccio umido, prima di procedere a stendere l'impasto. 
(Se non volete usare il procedimento sopra, impastate gli stessi ingredienti sulla spianatoia una decina di minuti, lasciate lievitare circa 90 minuti, e procedete a dividere direttamente l'impasto).

3) Prendete ora la parte dell'impasto più grande e stendetelo con le mani unte in una teglia ben oliata grande circa 30x38 cm. avendo cura di lasciare i bordi alti. Rovesciatevi sopra 700 gr dell'uva totale, cospargete con 3 cucchiai di zucchero, date un giro d'olio. 
4) Stendete ora il rimanente 1/3 di impasto e posatelo con cura sull'uva.
Ripiegate sopra questo i lembi della pasta sottostante, avendo cura di sigillare bene. Decorate sopra con l'uva rimasta, spolverizzatela con altri 3 cucchiai di zucchero, un altro giro d'olio, semi di anice e, solo ora, accendete il forno a 180/200°. 
5) Non appena questo raggiunge la temperatura, infornate la schiacciata per un'ora circa (io 35-40 minuti), o comunque fino a che è bella dorata e l'uva rilascerà un po' del succo dando alla schiacciata il tipico aspetto lucido, morbido e succoso.
Ottima anche il giorno dopo!

E io posso solo aggiungere: ottima, anzi ottimissima sempre, almeno finché si trova l'uva in giro...
Un bacione e alla prossima!! 
E. <3

mercoledì 7 ottobre 2015

La "pizza di granoturco": il piatto della mia memoria

Forse molti credono che le foodblogger nascano con il loro destino già scritto. Che fin dai primi mesi di vita si addormentino con il mestolo in mano invece del ciuccio in bocca, che abbiano imparato a montare gli albumi prima di saper scrivere il loro nome e che abbiano sfornato la prima torta di mele insieme alla nonna a 5 anni.
Bene, io sono qui per sfatare questo mito: vi presento la prima foodblogger non predestinata. In altre parole, ho deciso di imparare a cucinare di mia spontanea volontà a 14 anni, ho scoperto l'esistenza del cardamomo prima di quella del mascarpone e non ho mai cucinato un tiramisù in vita mia. 
Il motivo è presto detto. 
Nella mia famiglia non c'è mai stata una grande attenzione al cibo o alla cucina, almeno fino a pochi anni fa, non esistono ricette tradizionali tramandate con gelosia da una generazione all'altra, meno che mai di dolci. Tanto per capirci, mia madre non è il tipo di mamma che ti sveglia con il profumo di una torta di mele, ti prepara il budino al cioccolato se hai preso un brutto voto, o tantomeno invita eserciti di parenti per il pranzo di Natale. 
Però ci sono quelle quattro o cinque cose fatte e rifatte mille volte (senza "dose", ovviamente! ;-) ) che nessuno sa fare come mamma, e che per me significano casa... Sono piatti da tutti i giorni, cucinati con cibi di poche pretese: il ragù di carne, le polpette al sugo, le verdure arrosto, la crema (con le uova intere e la farina, sia chiaro... per caso ho fatto svenire qualcuno?? XD),  il pan di Spagna alla frutta, protagonista di tanti compleanni da bambina.
Ma uno dei miei preferiti è la "pizza di granoturco" (che tradotto per le foodbloggers DOC significa "Torta salata di mais"). 
È una ricetta antica, tipica della mia zona, che è stata regalata a mia madre da una vicina di casa parecchio tempo fa, e ci è piaciuta così tanto che è diventata un classico delle nostre domeniche invernali. 
In pratica si tratta di una specie di "polenta" preparata con un terzo di farina bianca e due terzi di farina di mais, farcita con verdure e salumi e cotta in forno fino a divenire solida e dorata. La ricetta originale prevederebbe un ripieno di cavoli e salsiccia, ma con il passare degli anni è stata riadattata a spinaci e prosciutto cotto, per assecondare i gusti di noi piccole. Mi ricordo che da piccola cercavo sempre di scegliere la fetta con meno cavoli, e in casi estremi me ne sbarazzavo, facendoli sparire nel piatto del babbo... :D
Più volte ho chiesto a mamma una "dose" precisa, ma invano: lei, come tutte le donne di una volta, cucina sempre "a occhio" e di dosi pesate al grammo non sa che farsene... Perciò non mi è rimasto altro che rimboccarmi le maniche e prepararla io stessa, sotto il suo sguardo vigile, annotando mano a mano le quantità di ogni ingrediente. Questo è il risultato! :-)

PIZZA DI GRANOTURCO
 Ingredienti per una teglia da 24 cm:
300 g di farina di mais
150 g di farina bianca
520-540 g di acqua
1 cucchiaino di sale
600 g di spinaci freschi
100 g di prosciutto cotto a fette
100 g di formaggio a pasta dura (scamorza, provolone, Asiago, fontina...)

1) Cuocete gli spinaci in poca acqua salata. Scolateli bene e tagliuzzateli grossolanamente.

2) Accendete il forno a 180°C.
Mescolate le farine e il sale in una zuppiera. Scaldate appena l'acqua e versatela nella ciotola delle farine, mescolando con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una sorta di polenta un po' più liquida.

3) Versate la metà dell'impasto in una teglia oliata da 24 cm di diametro. Disponete sopra gli spinaci, poi coprite con le fette di prosciutto e il formaggio a fettine, facendo attenzione a non far uscire il ripieno dai bordi. Versate sopra l'impasto restante fino a coprire tutta la superficie.

4) Infornate per circa 45-50 minuti: la torta deve diventare solida e formare una bella crosticina dorata (le crepe sono normali, anzi, secondo me la rendono ancora più rustica e invitante! ;-) ). Se fate la prova stecchino, questo deve uscire appena umido.
Lasciate riposare 5 minuti prima sformare e tagliare a fette.

Calda è la fine del mondo, ma è ottima anche fredda, il giorno dopo, quando i sapori si saranno amalgamati alla perfezione. :-)




Con questa ricetta vorrei partecipare al primo contest di Tiziana di Profumo di broccoli: "Il piatto della tua memoria" .
E ora, anche se a malincuore, non mi resta che salutarvi e ritornare alle sudate carte... 
A prestissimo!! 
E. <3 
 P.S. Mi scuso per i post fantasma che ogni tanto appaiono... un  po' sarà che sono ancora una novellina di Blogger, un po' saranno la stanchezza e la sbadataggine, un po' l'età che avanza... ;-)

venerdì 2 ottobre 2015

Vellutata di zucca con crackers al grano saraceno e sesamo


Settembre è ancora un frammento di estate, lascia ancora aperto uno spiraglio di luce per una domenica al mare o una grigliata sotto le stelle. Ma ottobre no. Il primo di ottobre per me significa inesorabilmente autunno. Le foglie che ingialliscono inequivocabilmente, la luce calda e dorata, i pomeriggi più brevi... 
Il bisogno di rintanarmi nei miei pensieri  e nei maglioni di lana, una zuppa calda per coccolarsi la sera, il tè bollente per svegliarsi al mattino e una passeggiata in campagna alla ricerca di mele selvatiche: tutto questo per me significa autunno. E voglio godermelo così come viene, senza pensare all'inverno che verrà dopo...

Questa vellutata mi era stata chiesta più volte da mia sorella, che ne era rimasta folgorata durante una gita a Berlino.
Così, quando abbiamo visto una zucca paffutella sorriderci dai banchi del mercatino biologico, le abbiamo sorriso di rimando...
Lei pensava ad una semplicissima vellutata, ma io, da brava foodblogger (oddio, io una foodblogger VERA???) non mi accontento MAI delle cose semplici e ho impastato in quattro e quattr'otto dei crackers rustici e saporiti per accompagnarla. Rustici, croccanti e saporiti grazie alla farina di grano saraceno e ai semi di sesamo, creano un contrasto perfetto con la dolcezza e la cremosità arrendevole della zucca... :-)

Vellutata di zucca
Ingredienti per 2:

450 g di zucca gialla pulita
1 patata media (circa 150g pelata)
1/2 cipolla
2 cucchiai di panna fresca
1/2 cucchiaino di noce moscata grattugiata
Sale, olio evo

1) Pulite la zucca e sbucciate le patate, quindi tagliate tutto a cubetti di 2 cm di lato circa.
 
2) Scaldate due cucchiai d'olio e fate soffriggere la cipolla finché non è dorata. Aggiungete la zucca e le patate, salate con moderazione e coprite di acqua calda (o brodo vegetale). Lasciate cuocere per 20 minuti circa, fino a che le verdure non sono morbide, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo altra acqua calda se necessaria. 
Aggiustate di sale, insaporite con la noce moscata e spegnete.
 
3) Riducete tutto in purea con il frullatore ad immersione, aggiungete la panna se piace e mescolate bene. 

4) Completate la vellutata con un filo d'olio extravergine d'oliva e semi di sesamo. 
Servite calda o tiepida, accompagnata dai crackers al grano saraceno o da semplici crostini di pane.

Crackers al grano saraceno, segale e sesamo 
Ingredienti per 2 teglie di crackers:
100 g di farina 0
50 g di farina di grano saraceno
50 g di farina di segale integrale
100 g di acqua tiepida
4 g di lievito di birra
20 g di semi di sesamo
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 cucchiaino di zucchero o miele
1 cucchiaino raso di sale
Sale grosso per cospargere

1) Mescolate in una ciotola le farine, il sale e i semi. Nel frattempo sciogliete il lievito nell'acqua tiepida insieme allo zucchero.
 
2) Versate l'acqua nella ciotola delle farine e mescolate con una forchetta, aggiungendo l'olio solo all'ultimo. Terminate di impastare sulla spianatoia, formate una palla e lasciate lievitare per 3 ore circa.
 
3) Stendete l'impasto su un foglio di carta forno allo spessore di 1-2 mm. Ritagliate i crackers con una rotella tagliapasta e bucherellateli con una forchetta.
 
4) Spennellate i crackers con un'emulsione di acqua e olio nella stessa misura, cospargeteli di sale grosso e infornate a 200°C statico per 10-12 minuti. 

A prestissimo!
E. <3