lunedì 12 ottobre 2015

La schiacciata con l'uva


La schiacciata con l'uva ha fatto il suo primo ingresso nella mia cucina in un pomeriggio di settembre di qualche anno fa. E' impossibile non fidarsi di Paoletta, chi la conosce sa di cosa parlo... e anche io mi ero fidata della ricetta in questione, curiosissima di sapere cosa potesse venir fuori da un semplice impasto di acqua e farina. 
Ebbene, devo dire che il risultato mi ha stupita al primo morso: il profumo stupendo dell'uva e dell'anice, i semini che scrocchiano piacevolmente sotto i denti e il sughetto che ti impiastriccia tutte le mani... Tutto questo per dire che da quel momento il dolce preferito della sottoscritta (la signorina perfettina mai soddisfatta, che se non infila qualche spezia o aroma strano in ogni sacrosanta ricetta non è soddisfatta, e che trova sempre una critica in quello che fa lei o che fanno gli altri, insomma proprio io! ;-) ), è diventato questa semplice schiacciata toscana.
Semplice sia nel sapore che nella preparazione, visto che non c'è nemmeno bisogno di impastare! Per farla breve vi lascio la ricetta di questa meraviglia, para para a come ce l'ha regalata Paoletta (che non potrò mai ringraziare abbastanza per avermela fatta conoscere!), nella speranza che faccia innamorare voi così come ha fatto innamorare me... ;-)


LA SCHIACCIATA CON L'UVA (trovate l'originale qui)
Ingredienti per una teglia (30x38 cm circa):
400 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino raso di sale
4 cucchiai di zucchero
270 gr di acqua circa

1 kg di uva nera da vino (io 800 g circa)
6 cucchiai di zucchero
olio extra vergino d'oliva
semi d'anice a piacere

1) Sciogliete il lievito in metà dell'acqua, e lo zucchero nell'altra metà. Poi versate poi la farina, il sale e l'olio in una grossa ciotola, e, usando un cucchiaio, impastate brevemente con l'acqua, il lievito e lo zucchero, giusto il tempo per amalgamare gli ingredienti, in pratica senza impastare.
Mettete in frigo per 12 ore a non meno di 6°e non più di 8°.
2) Dopo 12 ore tirate fuori l'impasto, lasciatelo circa 2 ore a temperatura ambiente, rovesciatelo sulla spianatoia infarinata, e fate le pieghe del 1 tipo, spiegate qui dividendo poi l'impasto in 2/3 e 1/3.
Lasciate riposare i soliti 20 minuti coperto da un canovaccio umido, prima di procedere a stendere l'impasto. 
(Se non volete usare il procedimento sopra, impastate gli stessi ingredienti sulla spianatoia una decina di minuti, lasciate lievitare circa 90 minuti, e procedete a dividere direttamente l'impasto).

3) Prendete ora la parte dell'impasto più grande e stendetelo con le mani unte in una teglia ben oliata grande circa 30x38 cm. avendo cura di lasciare i bordi alti. Rovesciatevi sopra 700 gr dell'uva totale, cospargete con 3 cucchiai di zucchero, date un giro d'olio. 
4) Stendete ora il rimanente 1/3 di impasto e posatelo con cura sull'uva.
Ripiegate sopra questo i lembi della pasta sottostante, avendo cura di sigillare bene. Decorate sopra con l'uva rimasta, spolverizzatela con altri 3 cucchiai di zucchero, un altro giro d'olio, semi di anice e, solo ora, accendete il forno a 180/200°. 
5) Non appena questo raggiunge la temperatura, infornate la schiacciata per un'ora circa (io 35-40 minuti), o comunque fino a che è bella dorata e l'uva rilascerà un po' del succo dando alla schiacciata il tipico aspetto lucido, morbido e succoso.
Ottima anche il giorno dopo!

E io posso solo aggiungere: ottima, anzi ottimissima sempre, almeno finché si trova l'uva in giro...
Un bacione e alla prossima!! 
E. <3

2 commenti:

  1. Ciao Elisabetta, che piacere conoscerti e questo grazie alla tua visita..che ricambio con molto piacere...la foto della schiacciata è' bellissima e la ricetta, da buona Toscana non posso che amarla, tra l'altro con i semi di anice min l'ho mai provata....un nuova variante per una nuova versione!!! Un caro saluto e a presto! Maddy

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  2. La schiacciata all'uva... È in assoluto il mio dolce preferito, e vi assicuro che quei semini di anice croccanti sopra sono una squisitezza! Un'altra cosa che apprezzo è che non può essere cucinato sempre, ma solo quando c'è l'uva di stagione... Le cose che ci abituano ad aspettare sono le più buone. Grazie di aver pubblicato questa ricetta!

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