Eh sì, dopo tanti scherzi e ripensamenti l'inverno è arrivato per davvero. E' stato meraviglioso risvegliarsi una mattina e trovare tutto bianco, e alla luce incerta dell'alba muovere i primi passi sulla neve ancora intatta.
Poi magari è un po' meno piacevole e poetico ritrovarsi con il naso rosso, le mani gelate, i piedi bagnati e tutto il resto, però "quando arriva la neve, è sempre una novità"...
Me ne starei ore a guardarla cadere fuori dalla finestra, come una bambina, cercando di seguire con lo sguardo il volo elegante di ogni fiocco e di indovinare il ramo, la foglia o il cespuglio su cui andrà a posarsi. Non cerco di contarli: mi basta la certezza che siano infiniti, e la meraviglia di saperli unici.
E mentre stringo una tazza di tè bollente tra le mani, mi lascio cullare da quel ritmo dolce e rassicurante, fiduciosa che la neve può cancellare ogni macchia, riparare ogni strappo, spianare ogni angolo, riempire ogni vuoto... e quando si scioglie tutto il mondo è nuovo.
Ho voluto dare il benvenuto alla neve con una zuppa - quale antidoto migliore al freddo? ;-)
Avete presente quando, dopo un'escursione in montagna, magari sotto la pioggia, avete solo voglia di rintanarvi nel rifugio davanti a qualcosa di bollente e supernutriente?
Ecco, immaginate di essere proprio lì, seduti sulle panche di legno, e immaginate questa zuppa, un po' marchigiana e un po' trentina, in cui si incontrano cibi poveri ma robusti in un intreccio di sapori, primo fra tutti tutti l'aroma netto e inconfondibile del grano saraceno...allora, chi mi fa compagnia a tavola oggi? :-))
Come vi avevo già anticipato nello scorso post, con questa ricetta sono felicissima di partecipare per la prima volta all'MT Challenge, "la sfida culinaria più famosa del web", che vede foodbloggers (e non) sfidarsi ogni mese su una ricetta (o un tema) differente. Sono certa che molti lo conoscano già, ma per tutti i dettagli vi rimando alla pagina del regolamento. Il tema della sfida di questo mese, come avrete intuito, sono "Il minestrone e le zuppe", proposto da Vittoria.
Non mi resta che lasciarvi alla ricetta e...buon inverno a tutti! ;-)
Ingredienti per 4
Per i pizzoccheri:
100 g di farina di grano saraceno
25 g di farina bianca
60 ml di acqua circa
1 pizzico di sale
Mescolate le due farine e disponetele a fontana. Aggiungete l'acqua a poco a poco e impastate fino ad ottenere una palla liscia e omogenea.
Lasciatela riposare coperta da pellicola per almeno un'ora.
Trascorso il riposo, stendete la pasta a uno spessore di 1-2 mm e tagliatela a strisce larghe 1 cm e lunghe 4-5 cm.
Per la zuppa:
1 carota
1/2 cipolla
1 sedano
1 patata media (180 g pulita)
90 g di fagioli neri
150 g di fagioli borlotti (secchi)
160 g di cavolo nero
1 salsiccia (130 g)
sale e olio evo q.b.
1) Mettete a bagno i due tipi di fagioli per almeno una notte.
Al mattino cuoceteli separatamente in acqua salata (i borlotti impiegano circa 15 minuti e i fagioli neri qualche minuto in meno). Scolateli tenendo da parte l'acqua di cottura.
2) In un'ampia casseruola fate soffriggere la cipolla tritata, la carota e il sedano tagliati a brunoise (cubettini) in due cucchiai d'olio per una decina di minuti. Aggiungete la patata sbucciata e tagliata a cubetti di 2 cm circa e fate insaporire per 5 minuti. Unite anche il cavolo pulito e tagliato a listarelle, coprite con l'acqua dei fagioli e lasciate cuocere per 40-45 minuti, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo altro liquido se necessario. Io ho usato la pentola di terracotta, quindi è possibile che il tempo necessario in una pentola normale sia differente: controllate che le verdure siano morbide ma non spappolate.
3) Nel frattempo tagliate a pezzi la salsiccia e soffriggetela in una padella antiaderente senza aggiungere grassi. Spegnete e mettete da parte.
4) Cuocete i pizzoccheri per 5-6 minuti in abbondante acqua salata, scolateli.
5) Quando la zuppa è pronta, aggiungete nella casseruola i fagioli, la salsiccia e pizzoccheri, eventualmente aggiustando di sale. Servite immediatamente con un giro d'olio extravergine.
Con questa ricetta partecipo all'MTC n°53, a tema ideato da Vittoria de La cucina piccolina:
Repetita iuvant ;-)
Mi piacciono molto i pizzoccheri! Proverò questa ricetta!
RispondiEliminaCiao
Elisa
Fammi sapere allora! ;-)
EliminaCiao Elisabetta, ho fatto di recente i pizzoccheri perchè volevo riprodurre un piatto della tradizione che amo moltissimo. Non avevo mai pensato però che si potessero utilizzare in una minestra e questa è un'idea che mi piace moltissimo.
RispondiEliminaComplimenti, Pat
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RispondiEliminaDevo dire che questa ricetta è proprio riuscita... La salsiccia, contenendo pepe, ha aggiunto il sapore piccante, che ha reso questa minestra ancora più gustosa. Inoltre ho avuto modo di scoprire il cavolo nero, che non avevo mai provato. Ottimo!
RispondiEliminaHa davvero un aspetto invitante (anche se i fagioli non posso mangiarli) e sa davvero di coccoloso e country!!!
RispondiEliminaBenvenuta all'MTC, elisabetta- e che bel biglietto da visita! anche io come patti non avevo idea che si potesse fare una zuppa di pizzoccheri, ma ora che la vedo riesco a desiderarla, a dispetto del clima equatoriale in cui vivo. Bella anche la sostituzione con il cavolo nero della più tradizionale verza, inevitabilmente perfetti la salsiccia e i fagioli. Un "caldo" benvenuto e complimenti davvero!
RispondiElimina@Patrizia Malomo
Elimina@Alessandra Gennaro
Grazie! È stata un'autentica scoperta anche per me! ;-))
Io io, io mi siederei subito a tavola per una ciotola della tua zuppa!
RispondiEliminaMolto originale l'uso dei pizzoccheri in minestra. Neri loro, il cavolo e i fagioli...... una zuppa da sera!
Davvero un ingresso notevole, benvenuta!
Eh già, tutto calcolato... Il nero è elegante, non tramonta mai e sfina pure ;-) Benvenuta a te nella mia cucina!! :-))
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