domenica 25 ottobre 2015

Treccia brioche alla zucca, cioccolato e amaretti al profumo d'arancia


Buonasera buonasera!! :-)
Finalmente riesco a comparire di nuovo da queste parti... 
Ultimamente sto diventando sempre di più una specie di Bianconiglio: sempre di corsa, sempre in ritardo, con lo sguardo perennemente fisso sull'orologio (maledetto!), mentre faccio una cosa penso alle altre tre che dovrò fare poi, con il risultato che non faccio bene nessuna delle tante... 
Ma tra una corsa e l'altra non mi ero affatto dimenticata del contest di Barbara, anzi: questa treccia era da un bel pezzo nella mia testa, come un post-it appeso in bella vista, che però ero costretta ad ignorare ogni volta. 
Poi a un certo punto ho deciso che non potevo più ignorarlo e mi sono decisa: ho impastato, ho aspettato, non soddisfatta ho impastato un'altra volta (quando una testarda come me si intestardisce è la fine... e chi se ne importa se sono già le undici e mezza di sera??)... e alla fine ce l'ho fatta! :-) 
La povera Laura mi perdonerà se ho il coraggio di presentare una ricetta a un'ora dallo scadere del contest (bella faccia tosta che mi ritrovo, eh?), ma potevo lasciare da parte questa meraviglia?? :-)) 
Soffice soffice, dolce ma non troppo, e soprattutto profumatissima... vi dico solo che qui ne è  rimasta una fetta, mentre il resto del "bottino" è stato trafugato da due entusiaste sorelle universitarie... ;-))

TRECCIA BRIOCHE ALLA ZUCCA, CIOCCOLATO E AMARETTI AL PROFUMO D'ARANCIA
Ingredienti per due trecce:
250 g di farina 00
250 g di farina forte (Manitoba) + qualche cucchiaio se necessario
1 uovo
150 g di zucca*
100 g di latte
80 g di zucchero semolato
50 g di olio extravergine d'oliva delicato
12 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1/2 cucchiaino di "pasta" d'arance** (o buccia grattugiata di un'arancia)

Per la farcitura:
60 g di amaretti
50 g di cioccolato fondente
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai abbondanti di marmellata di albicocche
1 cucchiaino di "pasta" d'arance** (o buccia grattugiata di due arance) 

*Polpa ottenuta cuocendo al forno la zucca, finché non è morbida, e schiacciandola con la forchetta.
** Per avere tutto l'anno l'aroma dell'arancia: ho prelevato solo la parte arancione della buccia e l'ho tritata finemente con lo zucchero. In freezer non si ghiaccia e si conserva per molto tempo.

1) Sciogliete il lievito nel latte tiepido insieme al miele.
Mescolate le farine, il sale e lo zucchero in una ciotola capiente, aggiungete l'arancia e la vaniglia.

2) Versate al centro il latte, quindi aggiungete la purea di zucca e iniziate a mescolare con una forchetta. Aggiungete metà dell'olio e l'uovo leggermente sbattuto, continuando a mescolare.
Aggiungete infine l'olio rimasto a filo e terminate di impastare sulla spianatoia, aiutandovi con uno-due cucchiai di farina se necessario, fino ad ottenere un impasto omogeneo e leggermente appiccicoso.

3) Formate una palla e lasciatela lievitare in una ciotola leggermente unta, finché non raddoppia di volume (circa 3-4 ore).
Per esigenze di tempo, io ho impastato la sera prima e ho fatto lievitare in frigorifero. Dopo 12 ore ho tirato fuori l'impasto e l'ho lasciato acclimatare per 3 ore, quindi ho proceduto con la formatura. 

4) Nel frattempo preparate la farcitura: tritate molto finemente il cioccolato fondente e riducete in polvere gli amaretti. 
Mescolate bene insieme amaretti, cioccolato, marmellata, cacao e la pasta di arance.

5) Dividete a metà l'impasto.
Stendete la prima parte in un rettangolo, distribuite sopra metà della farcitura in maniera più omogenea possibile e arrotolatelo partendo dal lato più corto.
Dividete a metà il cilindro ottenuto nel senso della lunghezza: arrotolate ciascuna metà su se stessa e poi intrecciatele insieme. 

6) Adagiate la treccia ottenuta in uno stampo da plumcake (22x10 cm) leggermente unto o foderato di carta forno e coprite con la pellicola o con un canovaccio.
Ripetete la formatura anche per la seconda metà dell'impasto e lasciate lievitare per altre 2 ore circa (i tempi variano a seconda della temperatura).

7) Accendete il forno a 180°.
Spennellate le trecce con un po' di latte (o un tuorlo diluito con qualche cucchiaio di latte) e infornatele per 30-35 minuti circa, coprendole con un foglio di alluminio dopo 15-20 minuti.

8) Sfornate le trecce e lasciatele raffreddare completamente prima di tagliarle.

Con questa ricetta vorrei partecipare al contest "Di cucina in cucina" di Barbara di Settembre-Ottobre 2015, intitolato "I Lievitati da Colazione" e ospitato dal blog La passione di Laura.

http://lapassionedilaura.blogspot.it/2015/09/contest-cucina-in-cucina-di-settembre.html

Alla prossima!
E. <3

lunedì 12 ottobre 2015

La schiacciata con l'uva


La schiacciata con l'uva ha fatto il suo primo ingresso nella mia cucina in un pomeriggio di settembre di qualche anno fa. E' impossibile non fidarsi di Paoletta, chi la conosce sa di cosa parlo... e anche io mi ero fidata della ricetta in questione, curiosissima di sapere cosa potesse venir fuori da un semplice impasto di acqua e farina. 
Ebbene, devo dire che il risultato mi ha stupita al primo morso: il profumo stupendo dell'uva e dell'anice, i semini che scrocchiano piacevolmente sotto i denti e il sughetto che ti impiastriccia tutte le mani... Tutto questo per dire che da quel momento il dolce preferito della sottoscritta (la signorina perfettina mai soddisfatta, che se non infila qualche spezia o aroma strano in ogni sacrosanta ricetta non è soddisfatta, e che trova sempre una critica in quello che fa lei o che fanno gli altri, insomma proprio io! ;-) ), è diventato questa semplice schiacciata toscana.
Semplice sia nel sapore che nella preparazione, visto che non c'è nemmeno bisogno di impastare! Per farla breve vi lascio la ricetta di questa meraviglia, para para a come ce l'ha regalata Paoletta (che non potrò mai ringraziare abbastanza per avermela fatta conoscere!), nella speranza che faccia innamorare voi così come ha fatto innamorare me... ;-)


LA SCHIACCIATA CON L'UVA (trovate l'originale qui)
Ingredienti per una teglia (30x38 cm circa):
400 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino raso di sale
4 cucchiai di zucchero
270 gr di acqua circa

1 kg di uva nera da vino (io 800 g circa)
6 cucchiai di zucchero
olio extra vergino d'oliva
semi d'anice a piacere

1) Sciogliete il lievito in metà dell'acqua, e lo zucchero nell'altra metà. Poi versate poi la farina, il sale e l'olio in una grossa ciotola, e, usando un cucchiaio, impastate brevemente con l'acqua, il lievito e lo zucchero, giusto il tempo per amalgamare gli ingredienti, in pratica senza impastare.
Mettete in frigo per 12 ore a non meno di 6°e non più di 8°.
2) Dopo 12 ore tirate fuori l'impasto, lasciatelo circa 2 ore a temperatura ambiente, rovesciatelo sulla spianatoia infarinata, e fate le pieghe del 1 tipo, spiegate qui dividendo poi l'impasto in 2/3 e 1/3.
Lasciate riposare i soliti 20 minuti coperto da un canovaccio umido, prima di procedere a stendere l'impasto. 
(Se non volete usare il procedimento sopra, impastate gli stessi ingredienti sulla spianatoia una decina di minuti, lasciate lievitare circa 90 minuti, e procedete a dividere direttamente l'impasto).

3) Prendete ora la parte dell'impasto più grande e stendetelo con le mani unte in una teglia ben oliata grande circa 30x38 cm. avendo cura di lasciare i bordi alti. Rovesciatevi sopra 700 gr dell'uva totale, cospargete con 3 cucchiai di zucchero, date un giro d'olio. 
4) Stendete ora il rimanente 1/3 di impasto e posatelo con cura sull'uva.
Ripiegate sopra questo i lembi della pasta sottostante, avendo cura di sigillare bene. Decorate sopra con l'uva rimasta, spolverizzatela con altri 3 cucchiai di zucchero, un altro giro d'olio, semi di anice e, solo ora, accendete il forno a 180/200°. 
5) Non appena questo raggiunge la temperatura, infornate la schiacciata per un'ora circa (io 35-40 minuti), o comunque fino a che è bella dorata e l'uva rilascerà un po' del succo dando alla schiacciata il tipico aspetto lucido, morbido e succoso.
Ottima anche il giorno dopo!

E io posso solo aggiungere: ottima, anzi ottimissima sempre, almeno finché si trova l'uva in giro...
Un bacione e alla prossima!! 
E. <3

mercoledì 7 ottobre 2015

La "pizza di granoturco": il piatto della mia memoria

Forse molti credono che le foodblogger nascano con il loro destino già scritto. Che fin dai primi mesi di vita si addormentino con il mestolo in mano invece del ciuccio in bocca, che abbiano imparato a montare gli albumi prima di saper scrivere il loro nome e che abbiano sfornato la prima torta di mele insieme alla nonna a 5 anni.
Bene, io sono qui per sfatare questo mito: vi presento la prima foodblogger non predestinata. In altre parole, ho deciso di imparare a cucinare di mia spontanea volontà a 14 anni, ho scoperto l'esistenza del cardamomo prima di quella del mascarpone e non ho mai cucinato un tiramisù in vita mia. 
Il motivo è presto detto. 
Nella mia famiglia non c'è mai stata una grande attenzione al cibo o alla cucina, almeno fino a pochi anni fa, non esistono ricette tradizionali tramandate con gelosia da una generazione all'altra, meno che mai di dolci. Tanto per capirci, mia madre non è il tipo di mamma che ti sveglia con il profumo di una torta di mele, ti prepara il budino al cioccolato se hai preso un brutto voto, o tantomeno invita eserciti di parenti per il pranzo di Natale. 
Però ci sono quelle quattro o cinque cose fatte e rifatte mille volte (senza "dose", ovviamente! ;-) ) che nessuno sa fare come mamma, e che per me significano casa... Sono piatti da tutti i giorni, cucinati con cibi di poche pretese: il ragù di carne, le polpette al sugo, le verdure arrosto, la crema (con le uova intere e la farina, sia chiaro... per caso ho fatto svenire qualcuno?? XD),  il pan di Spagna alla frutta, protagonista di tanti compleanni da bambina.
Ma uno dei miei preferiti è la "pizza di granoturco" (che tradotto per le foodbloggers DOC significa "Torta salata di mais"). 
È una ricetta antica, tipica della mia zona, che è stata regalata a mia madre da una vicina di casa parecchio tempo fa, e ci è piaciuta così tanto che è diventata un classico delle nostre domeniche invernali. 
In pratica si tratta di una specie di "polenta" preparata con un terzo di farina bianca e due terzi di farina di mais, farcita con verdure e salumi e cotta in forno fino a divenire solida e dorata. La ricetta originale prevederebbe un ripieno di cavoli e salsiccia, ma con il passare degli anni è stata riadattata a spinaci e prosciutto cotto, per assecondare i gusti di noi piccole. Mi ricordo che da piccola cercavo sempre di scegliere la fetta con meno cavoli, e in casi estremi me ne sbarazzavo, facendoli sparire nel piatto del babbo... :D
Più volte ho chiesto a mamma una "dose" precisa, ma invano: lei, come tutte le donne di una volta, cucina sempre "a occhio" e di dosi pesate al grammo non sa che farsene... Perciò non mi è rimasto altro che rimboccarmi le maniche e prepararla io stessa, sotto il suo sguardo vigile, annotando mano a mano le quantità di ogni ingrediente. Questo è il risultato! :-)

PIZZA DI GRANOTURCO
 Ingredienti per una teglia da 24 cm:
300 g di farina di mais
150 g di farina bianca
520-540 g di acqua
1 cucchiaino di sale
600 g di spinaci freschi
100 g di prosciutto cotto a fette
100 g di formaggio a pasta dura (scamorza, provolone, Asiago, fontina...)

1) Cuocete gli spinaci in poca acqua salata. Scolateli bene e tagliuzzateli grossolanamente.

2) Accendete il forno a 180°C.
Mescolate le farine e il sale in una zuppiera. Scaldate appena l'acqua e versatela nella ciotola delle farine, mescolando con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una sorta di polenta un po' più liquida.

3) Versate la metà dell'impasto in una teglia oliata da 24 cm di diametro. Disponete sopra gli spinaci, poi coprite con le fette di prosciutto e il formaggio a fettine, facendo attenzione a non far uscire il ripieno dai bordi. Versate sopra l'impasto restante fino a coprire tutta la superficie.

4) Infornate per circa 45-50 minuti: la torta deve diventare solida e formare una bella crosticina dorata (le crepe sono normali, anzi, secondo me la rendono ancora più rustica e invitante! ;-) ). Se fate la prova stecchino, questo deve uscire appena umido.
Lasciate riposare 5 minuti prima sformare e tagliare a fette.

Calda è la fine del mondo, ma è ottima anche fredda, il giorno dopo, quando i sapori si saranno amalgamati alla perfezione. :-)




Con questa ricetta vorrei partecipare al primo contest di Tiziana di Profumo di broccoli: "Il piatto della tua memoria" .
E ora, anche se a malincuore, non mi resta che salutarvi e ritornare alle sudate carte... 
A prestissimo!! 
E. <3 
 P.S. Mi scuso per i post fantasma che ogni tanto appaiono... un  po' sarà che sono ancora una novellina di Blogger, un po' saranno la stanchezza e la sbadataggine, un po' l'età che avanza... ;-)

venerdì 2 ottobre 2015

Vellutata di zucca con crackers al grano saraceno e sesamo


Settembre è ancora un frammento di estate, lascia ancora aperto uno spiraglio di luce per una domenica al mare o una grigliata sotto le stelle. Ma ottobre no. Il primo di ottobre per me significa inesorabilmente autunno. Le foglie che ingialliscono inequivocabilmente, la luce calda e dorata, i pomeriggi più brevi... 
Il bisogno di rintanarmi nei miei pensieri  e nei maglioni di lana, una zuppa calda per coccolarsi la sera, il tè bollente per svegliarsi al mattino e una passeggiata in campagna alla ricerca di mele selvatiche: tutto questo per me significa autunno. E voglio godermelo così come viene, senza pensare all'inverno che verrà dopo...

Questa vellutata mi era stata chiesta più volte da mia sorella, che ne era rimasta folgorata durante una gita a Berlino.
Così, quando abbiamo visto una zucca paffutella sorriderci dai banchi del mercatino biologico, le abbiamo sorriso di rimando...
Lei pensava ad una semplicissima vellutata, ma io, da brava foodblogger (oddio, io una foodblogger VERA???) non mi accontento MAI delle cose semplici e ho impastato in quattro e quattr'otto dei crackers rustici e saporiti per accompagnarla. Rustici, croccanti e saporiti grazie alla farina di grano saraceno e ai semi di sesamo, creano un contrasto perfetto con la dolcezza e la cremosità arrendevole della zucca... :-)

Vellutata di zucca
Ingredienti per 2:

450 g di zucca gialla pulita
1 patata media (circa 150g pelata)
1/2 cipolla
2 cucchiai di panna fresca
1/2 cucchiaino di noce moscata grattugiata
Sale, olio evo

1) Pulite la zucca e sbucciate le patate, quindi tagliate tutto a cubetti di 2 cm di lato circa.
 
2) Scaldate due cucchiai d'olio e fate soffriggere la cipolla finché non è dorata. Aggiungete la zucca e le patate, salate con moderazione e coprite di acqua calda (o brodo vegetale). Lasciate cuocere per 20 minuti circa, fino a che le verdure non sono morbide, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo altra acqua calda se necessaria. 
Aggiustate di sale, insaporite con la noce moscata e spegnete.
 
3) Riducete tutto in purea con il frullatore ad immersione, aggiungete la panna se piace e mescolate bene. 

4) Completate la vellutata con un filo d'olio extravergine d'oliva e semi di sesamo. 
Servite calda o tiepida, accompagnata dai crackers al grano saraceno o da semplici crostini di pane.

Crackers al grano saraceno, segale e sesamo 
Ingredienti per 2 teglie di crackers:
100 g di farina 0
50 g di farina di grano saraceno
50 g di farina di segale integrale
100 g di acqua tiepida
4 g di lievito di birra
20 g di semi di sesamo
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 cucchiaino di zucchero o miele
1 cucchiaino raso di sale
Sale grosso per cospargere

1) Mescolate in una ciotola le farine, il sale e i semi. Nel frattempo sciogliete il lievito nell'acqua tiepida insieme allo zucchero.
 
2) Versate l'acqua nella ciotola delle farine e mescolate con una forchetta, aggiungendo l'olio solo all'ultimo. Terminate di impastare sulla spianatoia, formate una palla e lasciate lievitare per 3 ore circa.
 
3) Stendete l'impasto su un foglio di carta forno allo spessore di 1-2 mm. Ritagliate i crackers con una rotella tagliapasta e bucherellateli con una forchetta.
 
4) Spennellate i crackers con un'emulsione di acqua e olio nella stessa misura, cospargeteli di sale grosso e infornate a 200°C statico per 10-12 minuti. 

A prestissimo!
E. <3