domenica 26 febbraio 2017

Frullato di semi di chia, banana e cacao con latte di mandorle (vegan)

Buongiorno a tutti e buona domenica! ;-) O forse dovrei dire buon pranzo, visto che in queste mattinate di vacanza il tempo vola via in un baleno e l'ora di pranzo si avvicina pericolosamente.
La mia ultima mattina di "vacanza", e poi si ritornerà alla vita di tutti i giorni, alla sveglia che suona sempre troppo presto, alle lezioni e ai pranzi freddi fuori casa, alle mani congelate in bicicletta e ai mille caffè, che non sono mai troppi...
Ma in fondo non è bellissima la vita universitaria? Una vita più "tua", finalmente, che ti costringe a vivere, e non a sopravvivere, a scegliere con la tua testa, a misurarti con le tue stesse forze e poi ad aggiustare il tiro, perché è facile fare il passo più lungo della gamba, inciampare e sbattere contro la tua stessa presunzione.
Ma mi piace da matti questa vita, e una delle cose che amo di più è potermi sbizzarrire in cucina, sperimentare ogni giorno nuovi piatti (che non sempre hanno esito positivo, ma va bene così ;-) ), riuscire a cavar fuori una cena da un frigo pressoché vuoto, e soprattutto non cedere (o cedere il meno possibile :-P ) alla tentazione del cibo pronto, liofilizzato o inscatolato o surgelato, che nella vita dell'universitario in sessione è sempre dietro l'angolo ;-))

Questa storia del cucinarsi da soli, però, ultimamente mi sta un po' fregando: sarà che non mi sono mai piaciuti particolarmente o non ho mai imparato a cucinarli come si deve, ma la carne e il pesce compaiono sempre più raramente sulla mia tavola. Per dire: la mia idea di comfort food assomiglia molto di più a un cremoso risotto o a una zuppetta di legumi calda e fumante, piuttosto che a una bistecca succosa o a un branzino al cartoccio :-P
Insomma, sto rischiando il vegetarianesimo per sbadataggine (passatemi il termine) e questo non va assolutamente bene, perché le proteine servono, eccome, lo sanno tutti!
Ma la sottoscritta, che ne sa una più del diavolo, ha scovato questi semini magici, ormai arcinoti per le loro proprietà nutritive (sono ricchi di "grassi buoni", gli omega3 per intenderci, vitamina C, ferro, potassio e, udite udite, amminoacidi!!) e ne ha fatto scivolare una manciata nella ciotola della colazione, così magari la coscienza sta zitta per qualche ora ;-) 
Scherzi a parte, ne è uscito fuori un frullato buonissimo e nutriente, che oltre alla coscienza riesce a far tacere anche lo stomaco per una buona mattinata (non so voi, ma io al mattino divorerei anche il tavolo :-P ),  si può preparare anche la sera prima se siete di fretta e va bene per tutti: onnivori, vegani, vegetariani convinti e vegetariani per sbadataggine...come me! ;-)
Facciamo così: io mi impegno a cucinare anche qualcosina di proteico però voi lo provate e mi fate sapere cosa ne pensate...mi sembra uno scambio equo, no? :-))
FRULLATO VEGAN DI SEMI DI CHIA, BANANA E CACAO CON LATTE DI MANDORLE
Ingredienti per 2:
30 g di semi di chia
200 g di latte di mandorle
2 banane mature
2 cucchiaini colmi di cacao amaro
1/2 cucchiaino di cannella
frutta secca, cereali, cioccolato... a piacere

1) Riunite tutti gli ingredienti nel mixer: le banane a fette, il cacao, i semi di chia, la cannella e il latte di mandorle freddo. Frullate fino a ottenere una bella crema omogenea.
2) Lasciate riposare una decina di minuti (o meglio ancora per tutta la notte, in frigo*).
3) Servite il frullato fresco, con frutta secca, bacche, cioccolato e cereali a piacere!

* Il tempo di riposo serve a far sì che i semini assorbano il liquido e si formi una specie di "budino" che, fra l'altro, pare sia un toccasana per l'intestino. 
Il gel di semi di chia, come quello ottenuto dai semi di lino, viene spesso usato come sostituto delle uova nelle ricette ipocaloriche o vegane. Ma questa è un'altra storia, e se riesco ve ne parlerò presto! ;-)

Un bacio,
E. <3

lunedì 20 febbraio 2017

Insalata di quinoa con topinambur, nocciole e pomodori secchi

Inizio la settimana con il sorriso e la leggerezza di chi si è lasciato alle spalle la fatica e si gode il riposo, più bello perché sognato e sudato, e in fondo sì, anche meritato.
La pioggia della notte ha lasciato spazio al cielo azzurro, e in queste mattinate lente che profumano di caffè e di vacanze, costruisco nuovi sogni da riporre in un cassetto e accarezzare nelle domeniche di pioggia, con i capelli arruffati di sonno e una tazza di tè bollente fra le mani.
Sono sogni che hanno la forma vellutata delle pesche e il profumo fresco delle fragole, il profilo delle colline di casa e il grido senza tempo dei gabbiani.
Sono sogni che crescono, come una piantina in un vaso, e chiedono di aspettare, come l'impasto grezzo del pane. 
Il tempo è il concime, e basta chiudere gli occhi per scoprire che i germogli sono già spuntati.
Inizio la settimana con un'insalata, una di quelle che ultimamente sono diventate il mio pranzo, perché in tre secondi svuotano il frigo dagli avanzi e ti fanno scoprire sapori e consistenze nuove.
Il topinambur è stato la scoperta del secolo, grazie al libro che mi ha accompagnato in questo mese e sono sicura mi accompagnerà per molto ancora: "The Green Kitchen", scritto dagli autori del blog omonimo
Non servono presentazioni perché chi lo conosce sa perfettamente di cosa sto parlando e chi non lo conosce... beh, dovrebbe rimediare al più presto!!
In realtà il topinambur era già entrato in casa mia qualche anno fa, dono di qualche ignoto benefattore, ma non ci avevo prestato attenzione e il suddetto tubero era stato sbucciato e bollito come una normalissima patata.
E in effetti è semplice da cucinare e versatile come una patata, ma è più nutriente, dolce e saporito (ricorda molto il carciofo)... e soprattutto fa troppo chic!! :-P 
 

INSALATA DI QUINOA CON TOPINAMBUR, NOCCIOLE E POMODORI SECCHI

Ingredienti per 2 persone:
100 g di quinoa
60 g di pomodori secchi sott'olio
250 g di tompinambur puliti
30 g di nocciole sgusciate
insalata mista (io ho usato un mix orientale con lollo rossa e verde, tatsoi, red giant e mitzuna)
sale e olio extravergine d'oliva q.b.

1) Sbucciate i topinambur e tagliateli a fette di 1 cm. Sistemateli su una teglia foderata di carta forno, irrorateli con olio extravergine d'oliva, condite con sale e pepe e infornate a 180°C per 20 minuti (devono diventare morbidi e dorati).

2) Sciacquate la quinoa e cuocetela in acqua bollente salata per 15 minuti. Scolate e fate raffreddare.
3) Tostate le nocciole e tritatele grossolanamente.
Scolate i pomodori secchi, asciugateli con carta assorbente e tagliateli a listarelle.
4) Disponete la quinoa su un piatto, aggiungete insalata a piacere e completate con i topinambur arrostiti, i pomodori secchi e le nocciole.
5) A piacere, irrorate con aceto balsamico o un filo d'olio extravergine d'oliva.
Buona settimana (di studio, lavoro o relax) a tutti! ;-)
E. <3

mercoledì 15 febbraio 2017

Voilà les macarons... e la legge di Murphy (per l'MTC n° 62)


Meglio tardi che mai: è già la parola d'ordine della mia vita, ma potrei seriamente pensare di proporlo come epitaffio della mia tomba.
Meglio tardi che mai, arrivo in extremis con il mio contributo alla sfida MTC di gennaio: il tema? E' presto detto. 
Avete presente quei dolcetti tanto carini e colorati che spopolano nelle vetrine delle pasticcerie più chic e francesi? Che sembrano così deliziosi e innocenti, che promettono gioia e goduria ad ogni morso? Ecco, non fidatevi mai di loro.
Io l'ho imparato a mie spese, e sempre a mie spese ho fatto la conoscenza della famosa legge di Murphy, quella del toast che cade sempre dal lato imburrato, quella che dice più o meno così: "se qualcosa può andar storto, lo farà".
A partire dalla farina di mandorle che ha rischiato di bruciarsi in forno, passando per la meringa smontata, il colorante sbiadito e il termometro impazzito, per concludere in bellezza con la ganache rovesciata sui fornelli e la desolante miseria di props di una minuscola e sgangherata cucina universitaria.
Insomma, un'esperienza che ha tutte le carte in regola per essere spedita nel dimenticatoio con tanto di chettepossino ... eppure, in fondo in fondo mi sono divertita a fare la parte della pasticcera pasticciona che non ne combina una giusta, ed è stato bellissimo ritrovarsi insieme per un momento - amiche e coinquiline ;-) - "unite" da una causa comune, pronte a dare una mano a mescolare, versare e alla fine sì, anche a consolare.
E allora sapete che vi dico? Quasi quasi un giorno ci riprovo ;-)

MACARONS AL CIOCCOLATO BIANCO, COCCO E MELAGRANA
MACARONS AL CIOCCOLATO FONDENTE, CAFFE’ E ARANCIA

Ingredienti per circa 30 macarons (15+15):
150g zucchero al velo
150g farina di mandorle
110g albumi vecchi (almeno 3 giorni), divisi in due ciotole da 55g l’una
150g zucchero semolato
50ml di acqua

Colorante rosso (Io ne ho utilizzato uno 100% vegetale, ottenuto da ravanelli, ribes nero e mela. Purtroppo la pecca dei coloranti vegetali è che risultano molto più tenui di quelli sintetici. E anche questo l’ho imparato a mie spese.)

Farcitura al cioccolato bianco, cocco e melagrana:
200 g di cioccolato bianco
50 g di panna fresca
50 g di succo di melagrana
20 g di farina di cocco
15 g di burro

Farcitura al cioccolato fondente, caffè e arancia
125 g di cioccolato fondente (55% cacao)
100 g di panna fresca
2 cucchiaini di caffè solubile
25 g di burro
Zeste di un’arancia non trattata

1) TPT.

Tostate leggermente la farina di mandorle in forno a 150° per circa 10 minuti. Lasciate raffreddare completamente.
Passate al mixer la farina insieme allo zucchero al velo e setacciate più volte per ottenere una polvere finissima.
Incorporate i primi 55g di albume crudo al TPT con una spatola di silicone, fino ad ottenere una pasta morbida, omogenea e densa.
Dividete a metà la pasta di mandorle e aggiungete il colorante rosso a una delle due parti.

2) MERINGA ITALIANA.
Versate lo zucchero semolato e l’acqua in un tegame dal fondo spesso. Inserite un termometro e cuocete a fuoco medio.  Quando la temperatura arriva a 115° simultaneamente cominciate a montare i rimanenti 55g di albume ad alta velocità. Se, una volta che lo zucchero comincia a bollire, tendesse ad attaccarsi utilizzate un pennello bagnato in acqua fredda e passatelo sui lati.
Quando il termometro raggiunge i 118° versate lo sciroppo a filo sulla meringa (non ancora completamente montata) facendolo scivolare sul lato della ciotola. Continuate a montare per un altro minuto. Poi diminuite la velocità e montate ancora per circa 2-3 minuti o fin quando il composto risulterà bello gonfio, lucido e bianchissimo. Solo quando la temperatura sarà scesa a 40°C, la meringa potrà essere aggiunta alla pasta di mandorle.

3) MACARONAGE.
Incorporate inizialmente una piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e mescolate in modo da rendere l’impasto più fluido. Aggiungete la restante meringa usando una spatola in silicone, mescolando dal centro verso i lati esterni e raccogliendo continuamente l’impasto. L’impasto è pronto quando sollevando la spatola ricadrà sulla ciotola formando un “nastro pesante” che ricade con una certa difficoltà. 
Riempite con la meringa una sac-à-poche con bocchetta liscia da 8-10 mm di diametro, facendo attenzione a non creare bolle d’aria.
  
4) POCHAGE.
Tenendo la tasca verticale a circa 2cm dalla teglia, formate dei bottoncini di impasto (diametro massimo 3.5 cm). Potete utilizzare l’apposito tappetino in silicone oppure disegnare dei cerchi sulla carta forno. Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria.

5) CROUTAGE.
Lasciate riposare i gusci a temperatura ambiente, da almeno 30 minuti a 2-3hs. Questa operazione è molto importante per creare il famoso collarino.
I gusci sono pronti per essere infornati quando, sfiorando delicatamente la superficie di un guscio, la pasta non si incolla alle dita.

6) COTTURA.
Infornate a 180° per i primi 2-3 minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente. Poi abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10 minuti.
Una volta cotti, togliete la teglia dal forno e fate scivolare il foglio dei macaron su un ripiano fino al completo raffreddamento.
Staccate delicatamente i macaron dalla carta forno e con l’indice create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante.

7) GANACHE AL CIOCCOLATO BIANCO.
Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria.
Portate a bollore la panna con il succo di melograno e aggiungete i liquidi al cioccolato fuso in tre volte, mescolando bene ogni volta. Infine aggiungete il burro a cubetti e la farina di cocco.

8) GANACHE AL CIOCCOLATO FONDENTE.
Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria.
Portate a bollore la panna con la zeste di arancia e il caffè solubile, mescolando per farlo sciogliere.
Quindi aggiungete la panna al cioccolato fuso in tre volte, mescolando bene ogni volta. Infine aggiungete il burro a cubetti.
Per emulsionare meglio le ganache, alla fine passatele con il frullatore a immersione.

9) FARCITURA.
Riempite con le ganache due sac à poche (potete utilizzare sempre lo stesso beccuccio da 8-10mm oppure uno leggermente più grande).
Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Delicatamente guarnite con una generosa porzione di farcia la metà di gusci, avendo cura di lasciare un bordo di circa 3mm. Assemblate i macaron con i gusci restanti sovrapponendoli a quelli farciti, e girando molto delicatamente fino a che la farcia non sia ben evidente tra i gusci.
Adagiate i macarons su un vassoio coperto di carta da forno e trasferite in frigorifero per circa 24 ore. Prima di servire, lasciateli 2 ore a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo all'MTC n°62, avente come tema I macarons, proposti da Ilaria Talimani del blog Soffici:



Un abbraccio e buona giornata! 
E.<3

sabato 4 febbraio 2017

Risotto alle pere, brie e noci


Buongiorno e buon sabato! ;-)
Come potete notare qui le pubblicazioni procedono un po' a rilento: tra la sessione in corso, le giornate di studio e il sonno arretrato, raramente riesco a trovare un attimo per sedermi, tirare il fiato e godermi un po' la pace di questo angolino. 
Ma non pensiate che qua non si cucini più come si deve! Certo, la pasta tonno e pomodoro e il minestrone surgelato sono sempre in agguato, ma dopo qualche giorno ora di tregua per riavermi dallo shock dei macarons, la mia testolina era di nuovo all'opera, inseguendo qualche ingrediente strano o spezia esotica per un nuovo piatto.
Per cui qua si cucina, eccome! Si sperimenta molto (e si mangia pure, un sacco!) e ogni tanto si fotografa ;-) Posso solo dirvi "stay tuned", e vi prometto che prestissimo si vedranno cosine interessanti!
Per oggi vi regalo la ricetta del mio risotto preferito - anzi, parimerito con quello spinaci, nocciole e stracchino, che trovate qui, nel caso ve lo foste perso.
Perché quando sono in dubbio, la risposta migliore è sempre un risotto ;-))
E' un risotto delicato e leggero, quasi dolce per via delle pere. Se preferite i sapori più forti, potete sostituire il brie con il gorgonzola. 
Non c'è altro da dire se non: provatelo! :-P

RISOTTO ALLE PERE, BRIE E NOCI

Ingredienti per 2 persone:
1 pera Williams (circa 350 g)
160 g di riso vialone nano
100 g di formaggio brie
20 g di gherigli di noci tritati + per la decorazione
1 scalogno
Brodo vegetale q.b.
Sale, pepe e olio extravergine d'oliva q.b.

1) Sbucciate la pera e tagliatela a cubetti piccoli. 
Fate imbiondire lo scalogno in una padella con qualche cucchiaio di olio d'oliva. 
Aggiungete il riso e fatelo tostare con un mestolo di brodo, quindi aggiungete i 2/3 dei cubetti di pera e portate a cottura, aggiungendo brodo caldo quando necessario.

2) Qualche minuto prima della fine della cottura aggiungete la pera rimasta e i gherigli di noce. Aggiustate di sale e pepe, spegnete e mantecate con il brie a pezzetti.

3) Servite subito decorando con qualche pezzetto di noce.
A piacere, potete profumare con un pizzico di cannella in polvere.

Buon weekend! ;-)
Un bacio, E. <3