martedì 20 marzo 2018

"L'Afternoon tea" per l'MTC n°71

Ovvero gli Inglesi, e le loro strane abitudini!
Che andassero pazzi per il tè a qualsiasi ora del giorno e della notte era cosa certa e risaputa… ma voi sapevate che cosa fosse il vero “Afternoon tea”?
Io lo ignoravo fino a pochi giorni fa, quando ho scoperto il tema della sfida di marzo targata MTC, ed è stato scoprire un mondo! Se vi ho incuriosito, mettetevi comodi - gradite una tazza di tè? ;-) e iniziamo dal principio.
Le origini dell’Afternoon tea risalgono ai primi del ‘900, quando la Duchessa Anna di Bedford, insoddisfatta dei soli due pasti al giorno che venivano solitamente consumati, iniziò a farsi servire verso metà pomeriggio una tazza di tè accompagnata da qualche piccolo snack. Piano piano iniziò ad invitare parenti e amici, e il tè del pomeriggio divenne un vero e proprio evento mondano che si diffuse tra la nobiltà.
Insomma, da spuntino spezzafame a vero e proprio pasto sostitutivo della cena, in cui viene servito ogni ben di Dio: dai classici biscottini burrosi (il nome shortbread vi dice niente?), agli scones, piccoli paninetti farciti con burro o clotted cream e marmellata. E poi torte di ogni sorta, dalla Victoria Sponge alla Madeira cake, passando per loaf, 4/4 e fruit cakes. E per non farci mancare nulla, c’è anche il salato: rappresentato dai sandwiches, ovviamente!
Last but not least: il tè, di tutte le tipologie possibili e immaginabili, con aggiunta di zucchero, limone o latte, quest’ultimo rigorosamente dopo che il tè è stato versato.
Che meraviglia, non è vero? Altro che brunch, altro che happy hour… una cena tutta a base di dolci!! Mi verrebbe voglia di fare le valigie e partire subito per conoscere più da vicino questo magico rito. Ma visto che, ahimé, non è possibile (o almeno nel futuro più prossimo), perché non provare a ricreare in casa un Afternoon tea in perfetto stile British?
Allora sono corsa in cucina, ho preparato burro, zucchero e uova, ho tirato fuori qualche vassoio e cucchiaino argentato, ho scambiato un rene con una coppia di tazzine da tè di porcellana inglese e ho messo l’acqua a bollire, pregustando il mio primo vero tè pomeridiano.
Ho preparato un loaf un po’ insolito, a metà strada tra la carrot cake e un fruit cake, a cui richiama lo zenzero candito nascosto nell’impasto. Accanto al cake c’è un piattino di semplici scones ai semi di papavero e scorza di limone, da accompagnare con un velo di burro e una generosa cucchiaiata di marmellata di mandarini e vaniglia, preparata quest’inverno.
Per accompagnare il tutto non potevo che scegliere un tè nero English Breakfast, uno dei miei tè preferiti (per la cronaca è una miscela di tè provenienti da Assam, Ceylon e Kenya, dal gusto ricco, robusto e intenso), aromatizzato con scorza di agrumi che richiamano la marmellata e smorzano la dolcezza del cake.
La tavola è pronta, mancano solo gli invitati... e voi cosa aspettate??

Con questa ricetta partecipo alla sfida n°71 dell'MTC, a tema "L'Afternoon tea", di Valeria Caracciolo, dal blog Murzillo Saporito:
HAZELNUT AND CANDIED GINGER CARROT CAKE LOAF + LEMON POPPY SEED SCONES 
(Cake alle carote con nocciole e zenzero candito + Scones al limone e semi di papavero)

Ingredienti per un cake da 18-20 cm:
2 uova
120 g di zucchero di canna
160 g di carote grattugiate (circa 220 g con la buccia)
80 g di olio di semi d'arachide
130 g di yogurt bianco
40 g di farina di nocciole
120 g di farina di farro bianca
50 g di farina 00
50 g di zenzero candito a piccoli pezzetti
1/2 bustina di lievito per dolci

1) Pelate e grattugiate finemente le carote, quindi ponetele in un colino e strizzatele per eliminare l'acqua in eccesso (io ho ottenuto circa 120 g di carote).
2) Montate le uova con lo zucchero di canna, aggiungete l'olio a filo e lo yogurt, continuando a montare. 
3) Unite le carote, le nocciole, le farine setacciate con il lievito e mescolate bene.
Infine unite lo zenzero candito, mescolando delicatamente con una spatola per incorporarlo al resto.
4) Versate l'impasto in uno stampo da cake rivestito di carta forno e infornate a 170°C per 50-55 minuti.
Lasciate raffreddare completamente il cake prima di tagliarlo a fette.

Ingredienti per una teglia di scones:
225 g di farina autolievitante
40 g di burro 
100 g di latte circa
25 g di zucchero semolato
1 uovo
15-20 g di semi di papavero (a seconda dei gusti)
scorza grattugiata di 1/2 limone biologico

1) In una ciotola unite la farina, il lievito e il burro a dadini e lavorate con le dita per ottenere un composto sabbioso. Aggiungete lo zucchero, i semi di papavero e la scorza del limone.
2) Sbattete l'uovo in una tazza graduata, quindi aggiungete il latte fino ad arrivare ad una quantità di liquidi di 150 ml circa, mescolate e tenete da parte 1-2 cucchiai del composto, che  servirà per lucidare gli scones prima della cottura.
3) Aggiungete gradualmente il composto liquido agli ingredienti secchi e mescolate: l'impasto dovrà risultare ancora morbido e appiccicoso.
4) Versate l'impasto su una spianatoia infarinata e, aiutandovi con altra farina, stendetelo a uno spessore di circa 2 cm.
5) Ritagliate gli scones con un tagliabiscotti rotondo (preferibilmente liscio) dal diametro di 5 cm: è importante schiacciare lo stampino sull'impasto senza ruotarlo, altrimenti lo scone non crescerà come dovrebbe in cottura.
6) Disponete gli scones su una teglia foderata di carta forno, spennellateli con il liquido tenuto da parte e cuocete per 10-15 minuti a 200°C, finché saranno ben cresciuti e dorati.
7) Tagliateli a metà e farciteli con un velo di burro e un cucchiaino di marmellata.
Per servire:
Burro
Marmellata di mandarini e vaniglia fatta in casa
Tè nero English breakfast agli agrumi:
Io ho prelevato la scorza di 2 arance, 1 pompelmo e un limone non trattati (facendo attenzione a non prendere la parte bianca), l'ho tagliata a striscioline e le ho lasciate essiccare per alcuni giorni all'aria.
Ho messo a bollire l'acqua (meglio se filtrata o in bottiglia), e quando ha raggiunto il bollore l'ho versata sulle foglie di tè e le striscette di scorza d'agrumi (polverizzate, pestate al mortaio o anche intere) e ho lasciato in infusione per circa 5 minuti.
Prima di servire il tè l'ho filtrato, per eliminare scorzette e foglie.
A me piace amaro, quindi non ho aggiunto zucchero, e l'ho gustato con un goccino di latte, aggiunto alla fine, a temperatura ambiente, come una vera signora British ;-)
E. <3

giovedì 15 marzo 2018

Farro con broccoli, pomodori secchi e pecorino romano

Qualcosa sta cambiando nell'aria.
Me ne sono accorta una di queste mattine, uscendo in bicicletta come al solito per andare a lezione. C'era una luce diversa che danzava sui palazzi e non ho sentito il bisogno di nascondere il naso nella sciarpa e incurvare le spalle, come faccio di solito per ripararmi dal gelo. Anzi, me ne andavo in giro con il collo ben dritto e il naso all'insù, a dispetto delle allergie, e per un attimo mi è persino sembrato di sentire il profumo del mare...
Qualcosa sta nascendo nella terra e sotto la scorza del legno, e anche se è così ogni anno, dall'inizio del mondo, la prima gemma ogni volta è uno stupore nuovo, un nuovo inizio.
Quest'anno ho bisogno più che mai della primavera, dopo un inverno interminabile e frenetico allo stesso tempo. 
Ma ho anche bisogno che il cambiamento sia graduale, e non posso che partire dalla cucina, facendo spazio piano piano alle primizie della stagione e rispolverando ricette più fresche e colorate.
Più o meno quello che è successo qualche giorno fa quando, trovandomi tra le mani uno degli ultimi broccoletti della stagione e non volendo trasformarlo in una delle solite zuppe, ho deciso di unirlo agli ultimi pomodori secchi rimasti dalla vacanza in Puglia della scorsa estate. 
Qualche acciuga, un pizzico di peperoncino e una grattata di pecorino romano hanno completato il quadro, e in quattro e quattr'otto è nato un piatto incredibilmente buono e saporito, che mi ha lasciato in bocca il sapore del mare e addosso una stratosferica voglia di sole... ;-)

FARRO CON BROCCOLI, POMODORI SECCHI E PECORINO ROMANO
Ingredienti per 4-5 persone:
300 g di farro perlato
1 broccolo verde (circa 350 g)
50 g di pomodori secchi
1 cucchiaino di pasta d'acciughe (o 6 filetti di acciughe sottolio)
1 pizzico di peperoncino secco
sale e olio extravergine d'oliva


1) Mettete in ammollo i pomodori secchi in acqua tiepida per una decina di minuti. Asciugateli e tagliateli a listarelle.
2) Separate le cimette del broccolo dai gambi, sciacquatele delicatamente e cuocetele al vapore per una decina di minuti: devono rimanere croccanti. Passatele subito sotto l'acqua fredda per fermare il colore, poi dividetele a metà o in quarti.
Non buttate i gambi: potete frullarli con olio evo e parmigiano ottenendo una deliziosa salsina con cui condire la pasta, oppure potete aggiungerli a una zuppa, 5 minuti prima della fine della cottura.
3) Cuocete il farro perlato in abbondante acqua salata per 15-16 minuti (al dente). Scolate e tenete da parte.
4) In una padella scaldate un filo d'olio extravergine d'oliva, aggiungete il peperoncino, le acciughe e i pomodori secchi. Quando le acciughe si saranno sciolte, unite i broccoletti e lasciateli insaporire per pochi minuti. Unite anche il farro per qualche minuto e spegnete.
5) Servite ben caldo, con abbondante pecorino romano grattugiato.

E. <3

giovedì 8 marzo 2018

Quinoa con cavolfiore arrostito, mandorle e melagrana

E' passata a farci visita la neve, una breve parentesi di silenzio e torpore. 
Ho sempre l'impressione che ci colga impreparati, nonostante il meteo, ogni anno più preciso, ci abbia tolto anche quella piccola sorpresa.
E’ incredibile come ogni faccenda più impellente diventi improvvisamente secondaria, tanto da essere rimandata a “dopo il disgelo”… che viene quasi da chiedersi se sia davvero indispensabile, tutto il resto dell’anno, correre in quel modo.
Stavolta la neve mi ha colta impreparata mentre scattavo qualche foto frettolosa a un’insalata di quinoa, arrampicata su una sedia in bilico tra il tavolo e il frigorifero, litigando con la luce troppo scarsa delle mattine d’inverno.
Un rapido sguardo alla finestra, giusto il tempo di infilare la quinoa nello zaino e via di corsa a lezione, sotto la tormenta, con il sorriso stampato in faccia di chi vede un miracolo compiersi sotto i propri occhi…
L’idea di questo piatto viene dal meraviglioso libro “Naturalmente buono” di Marta e Mimma, autrici del blog omonimo e altrettanto meraviglioso. Mi ha letteralmente spalancato un mondo, quello della cucina vegana, integrale e “alternativa”, che a dispetto di ogni pregiudizio si è rivelata interessante, coloratissima e varia.
Pagina dopo pagina ho scoperto ingredienti sconosciuti e accostamenti insospettati: non li ho ancora messi alla prova tutti, ma state certi che ne sentirete ancora parlare qui sul blog!
Intanto iniziamo da questa insalata?

QUINOA CON CAVOLFIORE ARROSTITO, MANDORLE E MELAGRANA

Ingredienti per 4:
200 g di quinoa
120 g di lenticchie nere Beluga (già cotte)
1/2 cavolfiore
due manciate di mandorle 
chicchi di melagrana
sale, pepe, noce moscata q.b. 
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva

1) Preparate il cavolfiore: eliminate le foglie esterne*, separate le cimette, sciacquatele e tagliatele a fette spesse 1 cm. Sistemate il cavolfiore su una teglia foderata di carta forno, condite con sale, pepe, noce moscata e olio extravergine d'oliva. Arrostitelo in forno già caldo a 180°C per 20 minuti, finché non è morbido e dorato.
2) Sciacquate bene la quinoa e cuocetela in acqua salata per 10-12 minuti. Scolate e tenete da parte.
3) Tostate le mandorle nel forno caldo per 5-10 minuti, quindi tagliatele a lamelle.
4) Suddividete nei piatti la quinoa e le lenticchie scolate e sciacquate. Unite il cavolfiore arrostito, le mandorle e i chicchi di melagrana. Completate con un filo d'olio extravergine d'oliva.

*Mi dicono che le foglie esterne del cavolfiore sono deliziose se aggiunte a una zuppa... proverò e vi farò sapere ;-)

E. <3