lunedì 13 luglio 2015

Fileja calabrese al nero di seppia con gamberi piccanti e pesto di mandorle



Sarà che abito in montagna, ma non amo granché il pesce.
Non sopporto l'odore che lascia sulle mani e nel forno; odio doverlo pulire, odio mettere le mani in mezzo a lische e filetti gelatinosi.
Ma soprattutto, odio i crostacei. Odio gli occhietti stralunati delle pannocchie, le zampette brulicanti dei gamberi, le loro antenne stralunghe e lo scrocchiare del guscio quando vengono aperti. Per non parlare del sapore...
Insomma, dopo queste quattro righe da puffo brontolone, potete ben capire come mai, quando ho preso tra le mani e sfogliato per la prima volta (oh, emozione!) "All'ombra dei mandorli in fiore" di Rossella, la ricetta delle "Chitarrine al nero di seppia con gamberi piccanti e pesto di mandorle" fosse l'ultima con cui avrei mai immaginato di inaugurare questo libro.
Mi rivedo, il fatidico giorno della presentazione, in piedi al minuscolo tavolino, con un cartoccetto di mandorle calde e profumate in una mano e il suddetto libro pericolosamente in bilico nell'altra, mentre cercavo di sfogliarlo senza ungerlo, sgranocchiando mandorle, e allo stesso tempo spiavo incuriosita tutte quelle persone sconosciute che assaggiavano mandorle, chiacchieravano di mandorle, chiedevano mandorle o, come me, leggevano di mandorle.
Il pesto di mandorle, il latte di mandorle, la crostata con la pasta di mandorle...ma i gamberi, no!



Anche se continuavo a leggere e rileggere l'introduzione alla ricetta, chiedendomi perché mai l'autrice la definisse una delle sue preferite, quando poche pagine più in là c'era uno stupendo panettone agli agrumi (e mandorle, of course!), nonché un croccante con i controcavoli... (adoro il croccante!)
In effetti, erano parecchie le cose che mi stavo chiedendo: come mai la suddetta autrice riuscisse a parlare con così tante persone insieme, a riconoscerle tutte, a firmare i loro libri e a rispondere alle loro domande, il tutto senza smettere di sorridere.
E così la faccenda dei gamberi era passata un po' in secondo piano, anzi, me ne ero totalmente dimenticata, fino a quando, spaparanzata sulle spiagge della Calabria, non sono capitata per caso alla fatidica pagina delle chitarrine con i gamberi piccanti: in quel momento, nella patria dei peperoncini, è scattato qualcosa... e, una volta tornata a casa, ho stupito tutti (me per prima!!) preparando questo piatto.
Le uniche modifiche che ho fatto sono state eliminare l'aglio (chi mi conosce sa che non ci vado particolarmente d'accordo) e sostituire le chitarrine con la fileja, una pasta tipica calabrese realizzata con sola semola di grano duro ed acqua, che ho acquistato in uno dei tanti negozietti tipici.
A prima vista può sembrare una ricetta laboriosa, ma non lo è affatto: il condimento può essere preparato in anticipo, oppure mentre l'acqua per la pasta è sul fuoco. Ve la riporto così come è scritta nel libro, sperando che anche a voi venga voglia di mare e...di gamberi, anche se, come me, non li amate.
Non solo ho personalmente staccato le zampette, una per una (divertendomi persino, lo ammetto! ;-) ), ma ho addirittura mangiato - e apprezzato! - i temibili crostacei!!!



FILEJA CALABRESE AL NERO DI SEPPIA CON GAMBERI PICCANTI E PESTO DI MANDORLE

Tratta da "All'ombra dei mandorli in fiore" di Rossella Venezia

Ingredienti per 4-5 persone:
70 g di mandorle sgusciate e spellate
200 g di pomodorini datterini*
250 g di gamberi puliti (con la coda)
1 pizzico di peperoncino secco tritato
250 g di fileja calabrese al nero di seppia (ric. originale chitarrine all'uovo)
olio extravergine di oliva
sale, pepe



1)Preriscaldare il forno a 180°C.
Disporre le mandorle con poco sale, in un unico strato, su una teglia e farle colorire in forno per 5-8 minuti o finché non sono diventate leggermente dorate, poi frullarle ancora calde con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, avendo cura di tritare troppo finemente il tutto. Versare il pesto di mandorle nella terrina in cui verrà poi mantecata la pasta e tenere da parte.

2) Alzare la temperatura del forno a 200°C.
Disporre in una teglia i pomodorini interi lavati e bucherellati con una forchetta, irrorati con  olio e conditi con poco sale. Mescolare bene con le mani e cuocere in forno per 12-15 minuti. Togliere dal forno e tenere da parte in caldo.

3) Su un'altra teglia disporre i gamberi puliti in un unico strato conditi con un pizzico di peperoncino e un filo di olio. Infornare per circa 5 minuti, poi togliere dal forno e tenere da parte in caldo.

4) Cuocere la fileja in abbondante acqua bollente salata. Stemperare il pesto di mandorle con qualche cucchiaio di acqua di cottura.

5) Scolare la pasta al dente (alzandola dalla pentola con una forchetta per mantenerla grondante di acqua di cottura), trasferirla nella terrina con il pesto, aggiungere i pomodorini e i gamberi, mescolare delicatamente aggiungendo un filo d'olio se necessario.
Servire subito.

NOTE
*I miei datterini erano un po' più grandicelli, perciò li ho tagliati a metà e disposti sulla teglia con la parte tagliata verso l'alto.
Lo ammetto, li ho cosparsi anche con un po' di origano secco tritato...nella mia testa pomodoro e origano sono inseparabili! :-)


5 commenti:

  1. ehhhiiiiiiiiiii!!!!!!!!!
    Ammazza che buona 'sta pasta! ;-P
    Allora, io qui so' l'ultima che deve parlare, per evidente conflitto di interessi, ma devo dirti che lo sai che tu c'hai occhio amica???
    Perchè (vabè tralasciamo che non hai messo l'aglio e hai aggiunto l'origano, come da precedente corrispondenza posso chiude' un occhio :)) questa ricetta è davvero... come dire? supersonica!

    Detto questo, ovvero censurando tutta la parte del commento dettata dal conflitto di interessi di cui sopra, ecco, grazie davvero tanto per questo bellissimo post, come per gli altri d'altronde, e per i tuoi pensieri spesso espressi in quelle pagine "di là" :) :*

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  2. Oops... La sopracitata autrice! :D Sono io che devo ringraziare, invece, perché un blog così giovane e indisciplinato non aspirava nemmeno alla visita della maestra.. ;-)

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  3. ehiiii eliii!!
    Dopo la meravigliosa e riuscitissima torta alle more (tanto da averne preparate 2 in 3 giorni :P)...
    ieri, "sfogliando" le pagine del tuo fantasticissimo blog, ho trovato questa ricetta e non ho resistito...che dire..una goduria!! Con una ricetta sono riuscita a mettere d'accordo tutti: il fratello che "se non è piccante non lo mangio", la mamma amante delle mandorle e io e papà che di gamberi ce ne mangeremmo una carretta!
    Non vedo l'ora di scoprire quali nuovi sperimentazioni culinarie ci stai riservando! :D
    Un bacio :*
    Letizia R.

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    1. Letiiiiii!!!!!!! Ma che bello trovarti qui! :D
      Sono contenta che ti sia piaciuta la torta, e soprattutto la pasta...come avrai letto all'inizio ero scetticissima, ma poi mi sono dovuta ricredere, anche se non amo molto i gamberi (non mi uccidere, ma sai com'è, una montanara come me... ;-) )
      Di sperimentazioni culinarie ne sto facendo, forse pure troppe! A prestissimo e grazie!! :-*

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  4. L'ho provata anch'io.. Gamberetti, la mia passione! Devo dire che con le mandorle la pasta era proprio ottima!

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