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lunedì 13 novembre 2017

Panini al farro con noci e rosmarino

Finalmente si torna a parlare di lievitati, una delle mie più grandi passioni da sempre, ma che ultimamente - purtroppo!! - sono stata costretta ad accantonare per mancanza di tempo.
Ripenso con nostalgia al periodo del "lievito madre": al noto vasetto di vetro che gironzolava per il frigo, a quando, ogni quattro giorni, cascasse il mondo, mi dedicavo al suo rinfresco e ogni volta sperimentavo una nuova ricetta: un pane profumato, una focaccia ripiena o dei semplici grissini, ovviamente sfornati alle ore più strane per star dietro alle interminabili lievitazioni.
L'avevo tenacemente tenuto in vita, ucciso e "resuscitato" per ben tre volte, finché un giorno, esasperata da un'incurabile acidosi, non si è estinto in una pagnotta... e pensare che non sono mai riuscita a dargli un nome!
Ora che i miei ritmi sono cambiati e i lunghi pomeriggi in casa profumati di lievito e farina sono solo un ricordo, mi limito a sfornare teglie di crackers senza lievito e qualche sparuta pagnotta ogni tanto, che però finisce sempre troppo presto per i miei gusti...
Ma in uno dei rari weekend a casa (che solitamente oscillano tra valanghe di cibo cucinate con amore dalla mia mamma e nuove ricette da fotografare ;-)), sono riuscita a sfornare questi deliziosi paninetti alle noci, utilizzando una delle farine che amo di più per il gusto e la versatilità. 
E' bastato che, una volta infornati i panini, il profumo celestiale del rosmarino e delle noci invadesse la casa per ripagarmi dell'attesa. 
La preparazione in effetti può sembrare un po' laboriosa... ma vi assicuro che ne vale la pena! Il preimpasto è un passaggio fondamentale per la buona riuscita della ricetta: permette di diminuire la dose di lievito e rende così i panini più soffici, digeribili e profumati, oltre che prolungarne la conservazione. Da quando l'ho "scoperto", cerco di non saltarlo mai e vi consiglio di fare lo stesso! 
Vi lascio alla ricetta e vi auguro una buona settimana: se non sbaglio sono previste pioggia e basse temperature, chissà che non riusciate a trovare del tempo per mettere le mani in pasta? ;-))
PANINI AL FARRO CON NOCI E ROSMARINO

Ingredienti per 8 panini
Per il preimpasto:
100 g di acqua
100 g di farina 0
3 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero di canna (o miele)

Sciogliete il lievito di birra e lo zucchero nell'acqua tiepida. Aggiungete la farina e mescolate con un cucchiaio quanto basta per amalgamare gli ingredienti. Coprite e lasciate fermentare per 4 ore (deve triplicare).

Per l'impasto:
420 g di farina integrale di farro
230 g di acqua
50 g di gherigli di noci
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di aghi di rosmarino tritati
12 g di sale fino
latte q.b. per spennellare

1) In una ciotola capiente mescolate la farina con gli aghi di rosmarino. Formate un buco al centro e versate il preimpasto e l'acqua tiepida, quindi iniziate a mescolare con una forchetta raccogliendo man mano tutta la farina.
Unite il sale a pioggia e l'olio.
Trasferite l'impasto sulla spianatoia e terminate di impastare finché non diventerà liscio, omogeneo ed elastico.
Formate una palla, copritela con la ciotola e lasciate riposare per una mezz'ora.

2) Riprendete l'impasto e unite anche le noci spezzettate grossolanamente, impastando per distribuirle in modo omogeneo. Formate ancora una palla, adagiatela nella ciotola leggermente unta d'olio evo e lasciate lievitare coperto fino al raddoppio del volume (3-4 h).

3) Rovesciate l'impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e dividetelo in 8 pezzi (circa 110 g l'uno). Formate tante palline, avvolgendo stretto l'impasto, e disponetele ben distanziate su una teglia foderata di carta forno.
Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare i panini fino al raddoppio (1,5 - 2 ore).

4) Preriscaldate il forno a 200°C.
Spennellate delicatamente ciascun panino con un po' di latte e infornate per circa 25 minuti: i panini dovranno diventare dorati.
Lasciate raffreddare completamente su una griglia.
Potete conservare i panini alle noci in un sacchetto di carta, per 2-3 giorni, oppure congelarli per averli sempre pronti in caso di necessità.

Io li adoro in versione dolce, farciti con una semplice confettura fatta in casa (qui trovate la mia confettura di bacche di sambuco, pesche e mele che ultimamente è la padrona indiscussa delle mie colazioni), oppure in versione salata: hummus di ceci, pomodori secchi e verdure grigliate; prosciutto crudo, stracchino e rucola oppure semplicemente una fetta di pecorino fresco marchigiano bastano per risolvere un pranzo fuori casa ;-)
Alla prossima ricetta,
E. <3

lunedì 16 ottobre 2017

Torta di pere, grano saraceno e cioccolato

Sono tornata.
Un trasloco mi separa dall'ultimo post, e le settimane appena trascorse sono state settimane di assestamento: una nuova casa, nuovi corsi da seguire, nuovi ritmi, ma anche vecchie paure con cui fare i conti.
Settimane alla ricerca dell'equilibrio, come un funambolo sospeso a braccia aperte: è consapevole che solo pochi passi lo separano dalla sicurezza, ma continua a guardare giù, irresistibilmente attratto dal vuoto.
Vorrei potesse esistere la formula perfetta per ogni equilibrio, il giusto tempo da dedicare a ogni cosa, dalle passioni allo studio, le ore di sonno, e perfino il cibo. Come se trovarla bastasse a sistemare ogni cosa una volta per tutte, e ad essere felici.
E quando, incapace di accettare la mia sconfitta, rischio di soffocare nel groviglio della giornata, torno a rifugiarmi qui, come ci si rifugia nella penombra di una cucina piena di libri e barattoli di farina, che profuma di caffè appena fatto e una piccola torta di pere.
Per preparare questa torta sono andata ad occhi chiusi: un sacchettino di pere locali, piccole ma dolcissime, un impasto rustico con le mie farine preferite, e una pioggia di scaglie di cioccolato fondente da lasciar scivolare sul fondo, come un piccolo segreto da scoprire a colazione. 
Potete sostituire le farine con altre a vostra scelta, lasciando invariate le quantità: grano integrale, orzo, avena...
Al posto delle pere potete utilizzare la vostra frutta di stagione preferita: mele selvatiche, per un classico senza tempo, oppure prugne, per chi non vuole ancora arrendersi all'autunno.
Tocco finale, abbondante cannella in polvere: io la metterei ovunque, e il suo profumo rassicurante riesce sempre a farmi sentire a casa ;-))
TORTA DI PERE, GRANO SARACENO E CIOCCOLATO
Ingredienti per una torta da 20 cm:
2 uova piccole
70 g di zucchero di canna + 2 cucchiai per la superficie
60 g di olio di riso
200 g di latte di soia
80 g di farina di grano saraceno
100 g di farina di farro
70 g di cioccolato fondente (per me al 72% di cacao)
3 pere Angelica (350 g circa)
1/2 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
 1 cucchiaio di nocino homemade

1) Rompete le uova in una ciotola insieme allo zucchero di canna e alla vaniglia. Montate energicamente con una frusta finché non sono soffici e spumose. Unite l'olio di riso a filo, continuando a montare.
2) Aggiungete anche le farine setacciate insieme al lievito, alternandole con il latte, poi il nocino.
3) Sbucciate una pera e tagliatela a piccoli tocchetti. Tritate con un coltello il cioccolato fondente e unite anche questi all'impasto, mescolando delicatamente con una spatola.
4) Versate l'impasto in uno stampo da 20 cm, già unto e spolverato di farina.
Decorate la superficie con le 2 pere rimaste, sbucciate e tagliate a spicchi sottili, infine cospargete con 2 cucchiai di zucchero di canna e infornate in forno già caldo a 180°C per 45 minuti.
5) Sfornate e lasciate raffreddare completamente la torta prima di tagliarla.
Un bacio, a presto
E. <3


martedì 2 maggio 2017

Tortini di kamut con cuore di lampone

Mi alzo controvoglia, stamattina, un martedì che sembra più un lunedì, scombussolata dal finesettimana troppo lungo e dal debito di sonno non ancora saldato.
L'aria è fresca, stamattina, e porta ancora il profumo della pioggia di ieri e un velo sottile di malinconia che non so da dove venga: il tempo che passa, forse, la solitudine, o la nostalgia di casa.
C'è bisogno di un po' di dolcezza in giornate come queste, di rallentare e scegliere con cura i gesti e le parole, di prendersi del tempo per sorridere e respirare, e infornare un dolce che profumi di buono.
Oggi vi propongo dei tortini semplici e rassicuranti, la colazione che vorrei in mattinate come queste: da assaporare con gli occhi ancora socchiusi dal sonno, oppure da far scivolare nello zaino uscendo di casa, quando si va di fretta ma non si può rinunciare al pasto più bello della giornata.
Ho utilizzato per la prima volta la farina di kamut, uno dei miei ultimi (inevitabili! :-P) acquisti: il risultato mi ha talmente soddisfatta che non vedo l'ora di metterla alla prova anche in veste salata.
Buona settimana a voi e a prestissimo! :-*
TORTINI DI KAMUT CON CUORE DI LAMPONE

Ingredienti per 12 tortini:
1 uovo
110 g di zucchero di canna
110 g di farina integrale di farro
160 g di farina di kamut bianca
60 g di olio di semi d'arachide
150 g di succo di mela (non zuccherato)
3 cucchiai di latte
8 g di lievito per dolci (1/2 bustina)
1 cucchiaino di estratto di limone (o di vaniglia) homemade
oppure scorza grattugiata di un limone o di un'arancia
1 pizzico di sale

confettura di lamponi
mandorle a lamelle

1) In una ciotola mescolate gli ingredienti secchi: le farine e il lievito setacciati e il sale.
2) A parte montate l'uovo con lo zucchero di canna e l'estratto di limone, aggiungete l'olio a filo e il succo di mela. 
Quindi aggiungete poco alla volta gli ingredienti secchi mescolando con cura. Aggiungete il latte solo se l'impasto vi sembra troppo consistente.
3) Riempite ogni pirottino con una cucchiaiata di impasto, aggiungete uno o due cucchiaini di confettura e coprite con un altro cucchiaio di impasto. 
Decorate la superficie dei tortini con qualche mandorla.
4) Infornate a 170°C per 15-20 minuti: i tortini saranno pronti quando diventeranno gonfi e dorati.
Un bacio, E. <3

lunedì 24 aprile 2017

Cake di mele, avena e noci (senza lattosio)

Come al solito passo di fretta, ma non potevo assolutamente rinunciare a fare un salto qui ;-)
Giugno non è ancora arrivato (leggi: la sessione estiva), ma io sono già entrata nel mood, vale a dire pomeriggi chiusa in biblioteca (rigorosamente sabati pomeriggio di sole), pensiero costantemente rivolto ai libri e tempo "libero" pari a zero, tanto che la sera ho giusto le forze per mettere insieme una cena (che prevede alternativamente piada o insalata, e in rari casi una zuppa), figuriamoci per prepararmi un dolcetto!
In realtà quello che mi sta mancando di più, in questo periodo, è il rito dell'impastare: il profumo della farina quando ci affondi le mani e quello del lievito quando la pagnotta cresce... ma ormai i tempi biblici della lievitazione sono diventati un lusso riservato a quei rari weekend in cui si torna a casa, quando si può far finta di essere un po' in vacanza ;-)
In compenso, però, piano piano sta arrivando tutta la nuova attrezzatura fotografica, e non sto più nella pelle al pensiero che presto potrò mettermi all'opera "seriamente"! 
Treppiede e diffusore ci sono, l'obiettivo è stato spedito e nel frattempo ho sguinzagliato amici, parenti e fidanzati alla ricerca dei tanto chiacchierati "sfondi", al grido di "più rovinato è, meglio è"! Io e le mie fissazioni stupide :-P
Quindi mai come in questo momento posso dirvi "stay tuned", e nel frattempo vi lascio la ricetta di un dolcino preparato qualche tempo fa, dall'aspetto forse un po' invernale ma sempre buonissimo... e visto che al mattino ancora caldo caldo non è, una tazza di tè bollente e una fetta di torta (meglio se integrale e sana ;-) ) ci stanno sempre bene!
CAKE DI MELE, AVENA E NOCI

Ingredienti per un piccolo cake da 20 cm:
50 g di farina d'avena integrale
60 g di farina di farro integrale
1 uovo
50 g di gherigli di noci + 3/4 per la decorazione
40 g di olio di arachidi
70 g di zucchero di canna
80 g di succo di mela (al 100%)
2 mele piccole (per me abbondanza)
1/2 bustina di lievito
1/2 cucchiaino di cannella (a piacere)
succo di mezzo limone

1) Tritate molto finemente le noci al coltello o nel mixer (meno fine sarà la farina ottenuta e più "bricioloso" risulterà il cake).
2) Sbucciate le mele: riducete la prima a piccoli cubetti, tagliate la seconda in 5 o 6 spicchi incidendo su ciascuno tante fettine, senza però arrivare in fondo. Spruzzate le mele con il succo del limone per non farle annerire e tenete da parte.
3) Mescolate insieme le farine, le noci tritate, il lievito e la cannella e mettete da parte.
4) Sbattete l'uovo con lo zucchero di canna. Quando il composto è spumoso aggiungete l'olio a filo e infine il succo di mela, sempre continuando a montare.
5) Aggiungete il mix di farine a più riprese, mescolate accuratamente e unite anche i tocchetti di mela.
6) Versate l'impasto nello stampo, unto e infarinato oppure rivestito di carta forno, decorate la superficie con i gherigli rimasti e gli spicchi di mela. 
Infornate a 180°C per 35/40 minuti.
Sformate e lasciate raffreddare completamente il cake prima di tagliarlo a fette.
NOTE : Essendo fatto esclusivamente con farine integrali e frutta secca, questo cake risulta un po' "bricioloso", ma è normalissimo, anche perché, se non sbaglio, né la farina d'avena né le noci contengono glutine. Se volete una consistenza più compatta, potete aumentare la dose di farina di farro e diminuire le altre due.
Buona settimana gente!! ;-)
E. <3


lunedì 27 marzo 2017

Torta di farro alle fragole, cocco e lemon curd


Buongiorno e buon lunedì... in dolcezza finalmente!
Mi sono accorta con un certo sgomento che da queste parti non si vedeva l'ombra di un dolce dallo sciagurato esperimento dei macarons -e cioè da due mesiii- come se il trauma vissuto avesse scoraggiato la mia vena zuccherina :-P 
Male, anzi malissimo!!! Perciò per rimediare vi propongo subito questa torta di fragole, che ha tutte le carte in regola per dare il benvenuto alla primavera e alle sue primizie ;-)
Non so se succeda anche a voi, ma io appena sento il primo raggiolino di sole vorrei subito il mare e l'afa di agosto, proprio come alla prima gelata di novembre vorrei subito il Natale e tre metri di neve... e così facendo mi perdo tutto il bello delle mezze stagioni (privilegio di noi abitanti della fascia temperata :-P ), il "già e non ancora", la promessa di quello che sarà poi. 
Quest'anno invece ho bisogno di un risveglio lento: di stiracchiarmi per benino, aprire un occhio, guardarmi intorno e, sbadigliando, rimettermi pian pianino "in carreggiata" per affrontare questo secondo tempo che già inizia, e ne promette delle belle! ;-))
Ma torniamo a noi e al nostro dolcetto di inizio settimana.
Inutile dire che è una torta semplice e rustica -una delle mie preferite in questi ultimi tempi- perfetta per il risveglio ma anche per la merenda, e visto che ci siamo anche a fine pasto. Consolida il connubio  fragole/lemon curd (già sperimentato qui), a cui si aggiunge la farina di cocco per rendere il tutto ancora più voluttuoso ;-)
Ormai non riesco quasi più ad utilizzare le farine raffinate, nei dolci come nel pane e nella pasta: stavolta ho scelto la farina di farro perché trovo che nei dolci sia perfetta, versatile e ricca in gusto, un'ottima alternativa anche alla classica farina integrale di grano. 
Provatela e vi assicuro che non rimpiangerete la 00!
Ultima nota: il lemon curd. Io ne avevo un barattolino già pronto, ma se avete voglia potete tranquillamente prepararlo in casa oppure sostituirlo con crema pasticcera o marmellata di fragole, fatta in casa anche quella! 
In cottura scivola sul fondo e crea uno sciroppino delizioso da leccarsi i baffi... ops, le dita ;-)
TORTA DI FARRO ALLE FRAGOLE, COCCO E LEMON CURD
Ingredienti per una torta da 24 cm:
3 uova
140 g di zucchero di canna
150 g di yogurt bianco intero
70 g di olio di semi di arachide
40 g di farina di cocco
160 g di farina di farro integrale
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di limone homemade (oppure buccia grattugiata di un limone)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia homemade (oppure semi di mezza bacca)
5-6 cucchiaini di lemon curd 
300 g di fragole fresche
1 cucchiaio di zucchero di canna

1) Lavate e asciugate delicatamente le fragole, tagliatele a metà e poi a fettine e mettetele da parte.
2) In una ciotola montate le uova con lo zucchero, il limone e la vaniglia finché non sono gonfie e spumose. Aggiungete l'olio a filo e lo yogurt continuando a montare. 
Unite la farina di farro setacciata insieme al lievito e infine la farina di cocco.
3) Versate l'impasto nella teglia unta e infarinata e distribuite il lemon curd a cucchiaiate sulla superficie. In ultimo disponete le fettine di fragole, lasciandole sprofondare un po', e cospargetele con un cucchiaio di zucchero di canna.
4) Infornate in forno già caldo a 175°C per 30-40 minuti. Fate raffreddare la torta e servitela con una spolverata di zucchero a velo.
Con questa ricetta partecipo a "Dolci Dipendenze", il contest di "Cucina che ti passa"
Buona settimana a tutti! ;-)
E. <3

mercoledì 2 settembre 2015

Il tempo delle more... e una torta per ricominciare


Gli ultimi giorni di agosto sono arrivati di soppiatto, senza fare rumore. Sono i giorni in cui il caldo allenta la presa e le giornate di sole sembrano infinite. E con loro arriva il tempo delle more, il periodo più bello dell'estate.
Fin da piccola aspettavo con trepidazione questo momento: tenevo d'occhio per tutta l'estate i rovi carichi di frutti piccoli e verdi; li vedevo maturare a poco a poco, diventare rossi e poi, finalmente, neri e succosi, pronti per essere raccolti. E allora partivo, con la mia ciotola ben stretta tra le mani, fiduciosa che l'avrei riportata a casa colma di frutti dolcissimi.
Probabilmente i ricordi legati alla "raccolta delle more" sono fra i più belli che ho: le interminabili passeggiate con mamma e le mie sorelle tra le colline, alla ricerca di rovi carichi di frutti; la luce dorata del tardo pomeriggio, le strade di breccia e la polvere bianca sulle scarpe; le gambe graffiate e le mani macchiate dal succo viola; la stanchezza e la soddisfazione al momento di ritornare a casa.
Non ricordo un'estate senza il rito delle more: qualche volta tornavamo a casa a mani vuote e con la pancia piena, altre volte le more finivano su una torta di compleanno o nello yogurt del mattino. Qualche rara volta, quando il bottino era stato particolarmente abbondante, mamma tirava fuori il pentolone di ferro e il profumo della marmellata calda si spandeva per tutta la casa.
Ma il più delle volte, svanita la magia della raccolta, la ciotolina finiva dimenticata in un angolo del frigorifero fino a quando non veniva il momento di riempirla di nuovo. 
E così, anche adesso che non c'è più mamma ad accompagnarmi e non sempre le sorelle hanno tempo di farlo, mi piace tornare negli stessi posti in cui andavo da bambina: le mie gambe sono un po' più lunghe e forti, e le mani non sono più così piccole e agili, ma gli occhi sono sempre gli stessi. Occhi che scrutano i margini della strada alla ricerca di rovi carichi di frutti maturi, per poi posarsi sulle colline dorate, sui campi arati, sulle casette lontane. Starei lì ore e ore, china tra l'erba, chiacchierando con leggerezza di cose stupide, oppure in silenzio, ad ascoltare il rumore dell'aratro lungo i filari o l'abbaiare lontano dei cani. 
In quei momenti mi sembra quasi che tutto il mio mondo sia lì, e che non mi serva nient'altro. 

E una volta tornata a casa, invece di venire dimenticate, stavolta le more sono finite in una torta. Non una torta a caso, ma LA torta, quella che mi perseguita dall'inizio dell'estate. 
L'avevo vista per la prima volta da Barbara, e tutti sanno che le sue torte non passano mai inosservate. ;-) Poi era iniziata a comparire dappertutto, in tutte le varianti possibili e immaginabili, fino a fissarmisi in testa. E quando una torta mi provoca, io rispondo, sappiatelo. ;-)

Chi mi conosce sa che non rifaccio quasi mai la stessa ricetta - bah, stupide fissazioni da blogger - ma questa... questa era davvero speciale!
Giugno: con le ciliegie, regalata ad occhi chiusi.
Agosto: camuffata con cocco e una ganache al cioccolato, la torta di compleanno di mia sorella.
Ed ora, con le more e la farina di farro, è diventata una torta perfetta per la colazione (e non solo!).
Profumatissima, così soffice da sciogliersi in bocca, dolce ma non troppo... chiedetelo a chi l'ha assaggiata!


TORTA DI FARRO E RICOTTA ALLE MORE SELVATICHE
Ingredienti per una torta da 20-24 cm*
3 uova 
170 g di zucchero semolato 
120 g di farina di farro (per me bio macinata a pietra) 
120 g di farina 00 
150 g di olio di semi (arachide o girasole) 
330 g di ricotta di mucca
1 bustina di lievito per dolci 
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o i semini di mezza bacca)
180 g di more selvatiche (fresche o surgelate)

1) In una ciotola mescolate gli ingredienti secchi: le due farine setacciate, lo zucchero e il lievito.
2) A parte sbattete le uova con la vaniglia, aggiungete l'olio di semi e la ricotta setacciata. 
3) Versate gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescolate finché non vedrete più tracce di farina. 
4) Aggiungete all'impasto poco più di metà delle more infarinate, amalgamando delicatamente con una spatola. 
5) Versate l'impasto nella teglia oliata e infarinata e disponete le more rimaste sulla superficie, premendo leggermente per farle affondare.
6) Infornate a 160 C per 50 min - 1 ora (fate la prova stecchino). 
Sformate e lasciate raffreddare su una gratella. 

*La ricetta originale prevedeva uno stampo da 20, massimo 22 cm di diametro. Se preferite una torta più bassina, utilizzatene tranquillamente uno da 24 , come ho fatto io.
Lo ammetto, stavo cercando di far durare la torta un po' di più...ma non ci sono riuscita! :D




Post Scriptum:
Preparatevi ad altre ricette con le more... Ogni volta è dura rassegnarsi all'arrivo dell'autunno, ma finché ci sono le more qui da me è estate!! :-)

Post Post Scriptum:
Vi avevo promesso una ricetta (una certa torta alla frutta, ricordate?), e con quella avevo promesso di raccontarvi un viaggio in Inghilterra. Tranquilli, non me ne sono affatto dimenticata! Pazientate ancora un po' e arriverà tutto! ;-)




lunedì 20 luglio 2015

Torta rovesciata all'ananas con farina di farro

E' arrivato il Grand Caldo, e a casa mia ha dato l'avvio a una serie frenetica di riti magici: apri le finestre e chiudi le finestre, alza la tapparella e abbassa la tapparella, apri questa-porta-qui ma chiudi quella-finestra-là... Insomma, è tutto un boccheggiare di qua e di là, cercando invano una strategia vincente per non soccombere all'afa.
Per non parlare delle zanzare che accorrono a frotte, inquiline abusive nonché alquanto moleste, e allora via con il tran tran dell'antizanzara: spray, crema, braccialetto o candela; e poi il dopo-puntura, pre-puntura e durante-puntura; alla citronella, tropicale, classico o esotico...ma a me pare che tutti questi impiastri pestilenziali riescano a intimidire tutti tranne le zanzare. Anzi, il malcapitato, avvolto dalla infernale nube tossica, non è più nemmeno in grado di difendersi con il caro, vecchio, efficace scacciamosche...
Scenario davvero apocalittico...ma visto che si finisce in un bagno di sudore anche stando perfettamente immobili a guardare un film, tanto vale sudare per una buona causa, no? E così, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali (o forse no?), la sottoscritta ha sfornato in quattro e quattr'otto un dolcetto per la colazione, non sia mai che si rimane senza... ;-)

La torta rovesciata all'ananas è un classico, che probabilmente tutti, almeno una volta, avranno fatto o visto fare... ma io no, ed erano mesi che mi ripromettevo di provarci!
Un rapido sguardo alle farine in dispensa (la classica 00 non ci piace proprio, eh?) e ho improvvisato questo dolcetto: alto, soffice e compatto allo stesso tempo, va d'accordissimo con una bella tazza di tè freddo. La farina integrale di farro, con il suo sapore robusto e inconfondibile, lo rende rustico ma piacevole, evitando il risultato di dolce.stucchevole che si rischia con la copertura del caramello (io odio i dolci troppo dolci, sapevatelo! ;-) ).
Ah già, due paroline a proposito del caramello.
Innanzitutto dovete sapere che le preparazioni di base mi terrorizzano. Non so perché, ma tendo sempre a evitare quelle ricette come pan di Spagna, pasta sfoglia, crema diplomatica eccetera che richiedono precise regole per la riuscita e nelle quali uscire dal seminato è molto molto pericoloso (leggi: creme smontate, pandispagna afflosciati, frolla impazzita...).
Io sono una tipa indipendente, che vi pare? Mi piace fare di testa mia, alias stravolgere ogni singola ricetta che mi capita tra le mani. E questo non si può fare, ad esempio, nel pan di Spagna, o nella crema diplomatica, o nella pasta sfoglia...Ma un giorno mi ci metterò per bene e imparerò tutto come una bambina giudiziosa, promesso! :-)
Quindi, stesso discorso con il caramello! Immaginando già i possibili disastri derivanti dal fare tutto di testa mia, mi sono affidata a colui-che-risolve-tutti-i-problemi: Google. E ho trovato decine e decine di ricette diverse: con la panna, con il latte o con l'acqua; con burro e senza burro; a fuoco basso e a fuoco alto, con le dosi in grammi e quelle in cucchiai... Da impazzire, giuro, e così ho pensato: le cose semplici sono quelle che funzionano. La ricetta più semplice era quella di Martina: solo sei cucchiai di zucchero, e quattro quintali di dita incrociate.
Il risultato potete vederlo da voi: io vi dico solo che in due giorni la torta è misteriosamente sparita...

Allora, chi si sacrifica per provare questa delizia? :-)


TORTA ROVESCIATA ALL'ANANAS CON FARINA DI FARRO

Ingredienti per una torta da 26-28 cm*
4 uova
150 g di farina di farro integrale (io macinata a pietra)
130 g di farina 00
230 g di zucchero semolato
125 g di yogurt bianco (non zuccherato)
100 g di olio di semi (arachide o girasole, oppure olio evo leggero)
2 cucchiai di sciroppo dell'ananas
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (io homemade)
ananas sciroppato a fette (io ne ho usate 7)

Per il caramello:
7-8 cucchiai di zucchero semolato

1) Innanzitutto sgocciolate bene le fette di ananas dallo sciroppo e tenete quest'ultimo da parte.
Coprite il fondo di uno stampo a cerniera con un disco di carta forno, ungete e infarinate le pareti.
Accendete il forno a 180°C.

2) Sbattete in una ciotola le uova con lo zucchero, finché non sono bianche e spumose.
Continuate e sbattere e aggiungete l'estratto di vaniglia, lo yogurt, l'olio a filo e lo sciroppo.

3) Setacciate sul composto di uova le due farine insieme al lievito e amalgamate il tutto.

4) Caramello.
Mettete in una padellina antiaderente un paio di cucchiai di zucchero e fateli sciogliere a fuoco abbastanza alto: lo zucchero deve diventare di un bel colore ambrato, ma non bruciare. Aggiungete un altro cucchiaio di zucchero e fate sciogliere anch'esso, mescolando con un cucchiaio di legno. Continuate così fino ad esaurire tutto lo zucchero.
Il caramello deve essere liquido e di un bel colore ambrato; se vedete che si scurisce troppo abbassate la fiamma.

5) Appena il caramello è pronto, versatelo nella teglia fino a coprirne tutto il fondo. Posizionate subito sopra le fette di ananas.

6) Versate l'impasto della torta sopra l'ananas e infornate per 45 minuti circa (fate la prova stecchino).

7) Attendete 5 minuti, quindi capovolgete la torta su un vassoio e staccate delicatamente la carta forno, aiutandovi con la lama di un coltello.

8) Lasciate raffreddare la torta prima di tagliarla a fette: è ottima fredda, oppure appena tiepida, con il caramello che si scioglie in bocca...

NOTE
*La torta che vedete in foto è stata cotta in una teglia da 26 cm, ma dovendo rifarla ne userei una da 28 cm. Nonostante questo, io ADORO le torte alte! :D

Bene, a questo punto vi lascio alle vostre cucine e vi auguro una bellissima settimana!
Alzi la mano il fortunato che la passerà al mare...


E. <3