Visualizzazione post con etichetta mtchallenge. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mtchallenge. Mostra tutti i post

martedì 20 marzo 2018

"L'Afternoon tea" per l'MTC n°71

Ovvero gli Inglesi, e le loro strane abitudini!
Che andassero pazzi per il tè a qualsiasi ora del giorno e della notte era cosa certa e risaputa… ma voi sapevate che cosa fosse il vero “Afternoon tea”?
Io lo ignoravo fino a pochi giorni fa, quando ho scoperto il tema della sfida di marzo targata MTC, ed è stato scoprire un mondo! Se vi ho incuriosito, mettetevi comodi - gradite una tazza di tè? ;-) e iniziamo dal principio.
Le origini dell’Afternoon tea risalgono ai primi del ‘900, quando la Duchessa Anna di Bedford, insoddisfatta dei soli due pasti al giorno che venivano solitamente consumati, iniziò a farsi servire verso metà pomeriggio una tazza di tè accompagnata da qualche piccolo snack. Piano piano iniziò ad invitare parenti e amici, e il tè del pomeriggio divenne un vero e proprio evento mondano che si diffuse tra la nobiltà.
Insomma, da spuntino spezzafame a vero e proprio pasto sostitutivo della cena, in cui viene servito ogni ben di Dio: dai classici biscottini burrosi (il nome shortbread vi dice niente?), agli scones, piccoli paninetti farciti con burro o clotted cream e marmellata. E poi torte di ogni sorta, dalla Victoria Sponge alla Madeira cake, passando per loaf, 4/4 e fruit cakes. E per non farci mancare nulla, c’è anche il salato: rappresentato dai sandwiches, ovviamente!
Last but not least: il tè, di tutte le tipologie possibili e immaginabili, con aggiunta di zucchero, limone o latte, quest’ultimo rigorosamente dopo che il tè è stato versato.
Che meraviglia, non è vero? Altro che brunch, altro che happy hour… una cena tutta a base di dolci!! Mi verrebbe voglia di fare le valigie e partire subito per conoscere più da vicino questo magico rito. Ma visto che, ahimé, non è possibile (o almeno nel futuro più prossimo), perché non provare a ricreare in casa un Afternoon tea in perfetto stile British?
Allora sono corsa in cucina, ho preparato burro, zucchero e uova, ho tirato fuori qualche vassoio e cucchiaino argentato, ho scambiato un rene con una coppia di tazzine da tè di porcellana inglese e ho messo l’acqua a bollire, pregustando il mio primo vero tè pomeridiano.
Ho preparato un loaf un po’ insolito, a metà strada tra la carrot cake e un fruit cake, a cui richiama lo zenzero candito nascosto nell’impasto. Accanto al cake c’è un piattino di semplici scones ai semi di papavero e scorza di limone, da accompagnare con un velo di burro e una generosa cucchiaiata di marmellata di mandarini e vaniglia, preparata quest’inverno.
Per accompagnare il tutto non potevo che scegliere un tè nero English Breakfast, uno dei miei tè preferiti (per la cronaca è una miscela di tè provenienti da Assam, Ceylon e Kenya, dal gusto ricco, robusto e intenso), aromatizzato con scorza di agrumi che richiamano la marmellata e smorzano la dolcezza del cake.
La tavola è pronta, mancano solo gli invitati... e voi cosa aspettate??

Con questa ricetta partecipo alla sfida n°71 dell'MTC, a tema "L'Afternoon tea", di Valeria Caracciolo, dal blog Murzillo Saporito:
HAZELNUT AND CANDIED GINGER CARROT CAKE LOAF + LEMON POPPY SEED SCONES 
(Cake alle carote con nocciole e zenzero candito + Scones al limone e semi di papavero)

Ingredienti per un cake da 18-20 cm:
2 uova
120 g di zucchero di canna
160 g di carote grattugiate (circa 220 g con la buccia)
80 g di olio di semi d'arachide
130 g di yogurt bianco
40 g di farina di nocciole
120 g di farina di farro bianca
50 g di farina 00
50 g di zenzero candito a piccoli pezzetti
1/2 bustina di lievito per dolci

1) Pelate e grattugiate finemente le carote, quindi ponetele in un colino e strizzatele per eliminare l'acqua in eccesso (io ho ottenuto circa 120 g di carote).
2) Montate le uova con lo zucchero di canna, aggiungete l'olio a filo e lo yogurt, continuando a montare. 
3) Unite le carote, le nocciole, le farine setacciate con il lievito e mescolate bene.
Infine unite lo zenzero candito, mescolando delicatamente con una spatola per incorporarlo al resto.
4) Versate l'impasto in uno stampo da cake rivestito di carta forno e infornate a 170°C per 50-55 minuti.
Lasciate raffreddare completamente il cake prima di tagliarlo a fette.

Ingredienti per una teglia di scones:
225 g di farina autolievitante
40 g di burro 
100 g di latte circa
25 g di zucchero semolato
1 uovo
15-20 g di semi di papavero (a seconda dei gusti)
scorza grattugiata di 1/2 limone biologico

1) In una ciotola unite la farina, il lievito e il burro a dadini e lavorate con le dita per ottenere un composto sabbioso. Aggiungete lo zucchero, i semi di papavero e la scorza del limone.
2) Sbattete l'uovo in una tazza graduata, quindi aggiungete il latte fino ad arrivare ad una quantità di liquidi di 150 ml circa, mescolate e tenete da parte 1-2 cucchiai del composto, che  servirà per lucidare gli scones prima della cottura.
3) Aggiungete gradualmente il composto liquido agli ingredienti secchi e mescolate: l'impasto dovrà risultare ancora morbido e appiccicoso.
4) Versate l'impasto su una spianatoia infarinata e, aiutandovi con altra farina, stendetelo a uno spessore di circa 2 cm.
5) Ritagliate gli scones con un tagliabiscotti rotondo (preferibilmente liscio) dal diametro di 5 cm: è importante schiacciare lo stampino sull'impasto senza ruotarlo, altrimenti lo scone non crescerà come dovrebbe in cottura.
6) Disponete gli scones su una teglia foderata di carta forno, spennellateli con il liquido tenuto da parte e cuocete per 10-15 minuti a 200°C, finché saranno ben cresciuti e dorati.
7) Tagliateli a metà e farciteli con un velo di burro e un cucchiaino di marmellata.
Per servire:
Burro
Marmellata di mandarini e vaniglia fatta in casa
Tè nero English breakfast agli agrumi:
Io ho prelevato la scorza di 2 arance, 1 pompelmo e un limone non trattati (facendo attenzione a non prendere la parte bianca), l'ho tagliata a striscioline e le ho lasciate essiccare per alcuni giorni all'aria.
Ho messo a bollire l'acqua (meglio se filtrata o in bottiglia), e quando ha raggiunto il bollore l'ho versata sulle foglie di tè e le striscette di scorza d'agrumi (polverizzate, pestate al mortaio o anche intere) e ho lasciato in infusione per circa 5 minuti.
Prima di servire il tè l'ho filtrato, per eliminare scorzette e foglie.
A me piace amaro, quindi non ho aggiunto zucchero, e l'ho gustato con un goccino di latte, aggiunto alla fine, a temperatura ambiente, come una vera signora British ;-)
E. <3

giovedì 25 maggio 2017

Tris di rolls per l'MTC n°66

Arrivo in corner (strano!) con la mia proposta per l'MTC n°66: il tema di questo mese sono i rolls, dei simpatici rotolini di carne, pesce o verdure che rendono colorato e originale ogni buffet che si rispetti.
L'idea malvagia geniale è stata di Giovanna Lombardi del blog "Gourmandia Chef"
E dico malvagia geniale perché questi (apparentemente) simpatici e indifesi rotolini mi hanno fatto sudare sette camicie, sin dalla "progettazione", per non parlare poi di tutto il resto!! :-P
Ma una cosa almeno l'ho imparata: che la sottoscritta - che si vanta tanto di essere precisina e insopportabilmente puntigliosa - non è fatta per questo genere di cose in cui l'estetica è tutto (o quasi), serve una concentrazione pazzesca e non ci si può permettere di sbagliare... quindi viva l'imperfezione, almeno in cucina! 
Quindi, dopo essere stata tentata di mollare fino all'ultimo, ecco cosa sono riuscita a combinare ;-)
Ho immaginato i miei rolls pensando ai possibili invitati che si aggirano per i tavoli di un buffet e ho creato un roll per ciascuno di loro: lo chic, il salutista e il buongustaio.
Lo chic lo si può riconoscere a chilometri di distanza: abbigliamento impeccabile, portamento elegante e sorriso stampato. Se non vede champagne in calici di cristallo e caviale a gogò non è contento. Tra una chiacchiera e un saluto discreto adocchia i piatti più costosi - c'è il salmone, non si può sbagliare - si avvicina circospetto, abbassa l'occhiale e senza farsi notare agguanta un rotolino. "Mmm... niente male, ma c'è di meglio!"
Poi c'è il salutista: con apprensione scruta tutti i vassoi, i piatti e le alzatine, si informa sugli ingredienti, rivede mentalmente il suo piano alimentare, scarta i fritti e i tramezzini, scavalca le quiches, schiva i formaggi e finalmente... qualcosa di verde!! "E anche per stavolta è andata!"
E infine c'è il buongustaio: le chiacchiere si fanno a pancia piena, perciò si dirige senza indugio alla tavola imbandita e riempie il piatto con un po' di tutto: "peccato solo che le porzioni siano così piccole!"
E voi, quale personaggio siete?? 

"LO CHIC": Rolls di salmone con philadelphia, pistacchi e lime 
Ingredienti:
100 g di salmone affumicato a fette sottili
150 g di formaggio spalmabile (tipo philadelphia)
20 g di pistacchi al naturale
scorza grattugiata di un lime
pane di segale

1) Lavorate a crema il formaggio, aggiungete i pistacchi (già sbollentati, spellati e tritati) e la scorza del lime e tenete da parte.

2) Stendete un foglio di pellicola trasparente lungo circa 60 cm; disponete le fette di salmone leggermente sovrapposte cercando di formare un rettangolo regolare. 
Spalmate delicatamente la crema di formaggio lasciando libero il lato lungo superiore. 
Arrotolate partendo dal lato lungo in basso, aiutandovi con la pellicola, e chiudete il cilindro con la parte finale delle fette di salmone rimaste pulite.
Bagnate con acqua un piano di lavoro liscio e pulito. Stendete sul piano bagnato altri due fogli di pellicola trasparente di 60 cm di larghezza sovrapponendoli parzialmente, per circa 10 cm. Trasferitevi il cilindro di salmone senza la pellicola e arrotolatelo con la nuova pellicola preparata. 
Fate rotolare il cilindro sul piano bagnato, tenendolo per le estremità, in modo che i lembi si attorciglino e lo stringano dandogli una forma omogenea e regolare. Chiudete con due nodi stretti e riponete in freezer finché il roll non è abbastanza solido da poter essere tagliato con facilità (2/3 ore).

3) Prendete il pane di segale e ricavate tanti dischi del diametro dei rolls di salmone.

4) Con un coltello molto affilato, tagliate delicatamente il rotolo a fette regolari spesse circa 1,5 cm. Rimuovete la pellicola esterna e disponete i rolls sulla base di pane.
Decorate a piacere con pistacchi tritati e scorza grattugiata di lime.

"IL SALUTISTA": Rolls di zucchine con hummus di fave e piselli e pomodori secchi
Ingredienti per l'hummus di fave e piselli:
70 g di piselli
100 g di fave sgusciate
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di succo di limone
1 spicchietto d'aglio
4 foglie di menta fresca
sale e pepe

1) Scottate separatamente i piselli e le fave in acqua bollente salata per 5 minuti.
Passateli sotto l'acqua ghiacciata per mantenere il colore.
Frullate tutti gli ingredienti nel mixer fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiustate di sale e pepe e coprite l'hummus con pellicola fino al momento di utilizzarlo.

Ingredienti per i crackers di amaranto e semi di lino:
60 g di farina di amaranto
90 g di farina di grano integrale
30 g di semi di lino
3 cucchiai di olio evo
70 g di acqua
1 cucchiaino di sale
2 grossi pizzichi di erbe di Provenza essiccate

Impastate tutti gli ingredienti fino a formare un panetto liscio. 
Avvolgete con pellicola e lasciate al fresco per una mezz'ora.
Stendete l'impasto a uno spessore di 2 mm, ritagliate i crackers con un piccolo stampino tondo, trasferiteli su una teglia foderata di carta forno e bucherellateli con una forchetta.
Infornate in forno già caldo a 180°C per 9/10 minuti.
Sfornate e conservate in una scatola di latta.

1 zucchina
3 pomodori secchi sott'olio

1) Tagliate la zucchina a fette sottili nel verso della lunghezza.
Scottate le fette di zucchina per appena un minuto, poi scolatele e immergetele in acqua ghiacciata.
Disponetele su carta assorbente o su un canovaccio e asciugatele bene.

2) Scolate e asciugate i pomodori e tagliateli a listarelle.

3) Formate il rotolo (vedi istruzioni sopra): sistemate le fette di zucchina, spalmate l'hummus di fave e disponete i pomodori secchi sul lato lungo in basso. Arrotolate, chiudete e riponete in freezer per 2/3 ore.
Tagliate il rotolo a fette spesse 1,5 cm e disponete ciascun roll su un cracker. Decorate a piacere con foglioline di menta fresca.

"IL BUONGUSTAIO": Rolls di speck con robiola di capra, olive taggiasche e erbe aromatiche
Ingredienti:
80 g di speck a fette sottili
100 g di robiola di capra
60 g di olive taggiasche
2 ciuffi di basilico greco
1 rametto di timo
1 rametto di origano
1 melone

1) Tritate al coltello le olive molto finemente. Tritate anche le erbe aromatiche (già lavate e asciugate).
A parte lavorate la robiola, aggiungete le olive e le erbe aromatiche e amalgamate il tutto.

3) Formate il rotolo (vedi istruzioni sopra): sistemate le fette di speck sovrapponendole leggermente, spalmate delicatamente la crema di robiola. Arrotolate partendo dal basso, chiudete sigillando le estremità e riponete in freezer per 2/3 ore.
Tagliate il melone a fette spesse 1 cm e ricavate tanti dischi del diametro dei rolls.
Tagliate il rotolo a fette spesse 1,5 cm e disponete ciascun roll su un disco di melone. Decorate a piacere con olive tritate e foglioline di basilico greco.
E. <3

giovedì 20 aprile 2017

Il mio sartù (vegetariano) per l'MTC n°65

 L'MTC non sarebbe l'MTC se non ci fosse lei che una ne pensa e cento ne inventa... ma chi?? La grande boss, la Van Pelt ovviamente! E' inutile dare la colpa al terzo giudice, lo sanno tutti che c'è sempre lo zampino di quella donna diabolica straordinaria, che riesce a tirar fuori una sfida più temibile dell'altra.
E infatti, non ve lo volevo dire, ma in realtà MTC sta per Mo' Te Cucco, o Me Te Cucino, o forse per Ma Te la sei Cercata?
E certo che me la sono cercata, perché - scherzi a parte -  far parte della grande famiglia MTC è un onore, un'esperienza incredibile, un sfida continua... a volte ardua e sfiancante (letteralmente!), ma mai noiosa, soprattutto per me che in cucina ho ancora troppo da imparare ;-)
Questa volta il tema della sfida lo ha scelto Marina, del blog "Mademoiselle Marina": il sartù, ricco piatto napoletano, una sorta di timballo di riso ripieno.
Mai avrei immaginato di preparare un sartù, e forse mai lo rifarò (devo ancora recuperare del tutto le forze, giuro!),  ma quello che conta è averci provato, e aver imparato qualcosa di nuovo ;-)
Dopo notti insonni trascorse a passare in rassegna - e a bocciare - tutti i possibili ripieni, mi sono affidata a un evergreen di cui mai sarò stanca: erbette primaverili, lavate e cotte con tantissima cura da mamma ;-),  avvolte da una morbida crema di ricotta.
Nelle polpettine, anche queste vegetariane, le prime fave della stagione e la croccantezza appena accennata delle noci. E visto che per me non ci sono fave senza pecorino, gli ho trovato un posticino nella vellutata di accompagnamento, delicata e discreta come alla fine è apparso il mio sartù: ben distante dalle opulente tavole pasquali, ma perfetto per un semplice pic nic sull'erba fresca... 

SARTU' VEGETARIANO ALLE ERBETTE E RICOTTA CON VELLUTATA DI PECORINO 
Ingredienti per il brodo vegetale:
2 L di acqua
1 carota
1 cipolla 
1 gambo di sedano
1 patata
qualche foglia di bieta
2 baccelli di fave (lavati e tagliati in 3-4 pezzi)
2 foglie di alloro
2 chiodi di garofano
1 rametto di rosmarino fresco
1-2 rametti di timo fresco

In un pentolone alto e stretto mettete l'acqua fredda e le verdure pulite. Portate a ebollizione e lasciate cuocere a fuoco basso per un'oretta. Dieci minuti prima di spegnere aggiungete i chiodi di garofano, alloro, rosmarino e timo.
Tenete da parte 300 mL di brodo per la vellutata, mentre il resto servirà per cuocere il riso.

Ingredienti per il riso:
600 g di riso carnaroli
olio extravergine d'oliva, sale
50 g di parmigiano grattugiato
5 uova grandi

In una pentola capiente portate a ebollizione 1,5 L di brodo vegetale, salate con moderazione e cuocete il riso per 3/4 del tempo indicato.
Scolate bene il riso e conditelo subito con un giro d'olio extravergine d'oliva.
Quando è ormai tiepido, aggiungete il parmigiano e le uova, una alla volta, amalgamando bene con un cucchiaio di legno.

Ingredienti per le polpettine di fave, robiola e noci:
100 g di fave sgusciate (circa 700 g fresche)
30 g di gherigli di noce
50 g di pangrattato
70 g di robiola
qualche foglia di menta fresca
sale e pepe

Sgusciate le fave e scottatele per pochi minuti in acqua bollente; scolatele e passatele subito sotto l'acqua fredda.
Nel mixer mettete le noci, le fave, la robiola, la menta, sale e pepe e frullate per qualche secondo, in modo da ottenere un composto grossolano.
Aggiungete il pangrattato, aggiustate di sale e formate tante palline delle dimensioni di una nocciola.
Volendo potete friggerle: io le ho inserite nel ripieno così.

Ingredienti per il ripieno di erbette e ricotta:
450 g di erbette miste (peso già cotte e scolate)
Io ho usato 200 g di bieta, 130 g di puntarelle e 120 g di agretti.
200 g di ricotta fresca vaccina
sale, noce moscata
burro e pangrattato per lo stampo

Lavate le verdure e cuocetele in poca acqua salata, scolatele e strizzatele benissimo per eliminare quanta più acqua possibile.
Tagliuzzatele e amalgamatele alla ricotta, alla noce moscata e a un pizzico di sale se necessario.

Imburrate accuratamente uno stampo svasato di alluminio (diametro 20 cm, altezza 10-12 cm), cospargetelo di pangrattato scrollando le briciole in eccesso.
Formate un primo strato di riso alto 1 cm circa sul fondo dello stampo, pressando bene il riso con un cucchiaio o con le mani. Continuate anche lungo le pareti, fino a metà altezza della teglia.
Disponete metà delle erbette e delle polpettine, coprite con un altro strato di riso e terminate di ricoprire le pareti. Disponete le erbette e le polpettine rimaste e sigillate il sartù con altro riso. 
Cospargete la superficie con poco pangrattato e un giro d'olio (o qualche fiocchetto di burro) e infornate a 180°C per 35-40 minuti: i bordi del sartù devono staccarsi dalle pareti dello stampo.
Aspettate almeno 15 minuti prima di capovolgere e sformare il sartù su un piatto: finalmente tagliatelo a fette e servitelo con la vellutata di pecorino ben calda!
Ingredienti per la vellutata di pecorino:
300 mL di brodo vegetale
100 g di latte
40 g di burro
40 g di farina
70 g di pecorino grattugiato (per me pecorino fresco della Val d'Orcia)
scorza di mezzo limone bio
noce moscata
sale e pepe

Scaldate leggermente il latte insieme alla noce moscata e alla scorza di limone, poi aggiungete il pecorino, mescolando fino a farlo sciogliere completamente.
Preparate il roux: in un tegame fate sciogliere il burro a fiamma bassissima, in modo da eliminare più acqua possibile. Allontanatelo dal fuoco e aggiungete la farina in un colpo solo, mescolando energicamente.
Rimettete sul fuoco e aggiungete il latte tiepido e il brodo a temperatura ambiente, mescolando in continuazione. 
Non appena sfiora il bollore, regolate la fiamma al minimo e lasciate sobbollire per 15 minuti, mescolando di tanto in tanto, fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Al termine della cottura aggiustate di sale e pepe e coprite la vellutata con pellicola a contatto fino al momento di servire.
Che ne dite di quest'opera di architettura culinaria? Aspetto i vostri commenti, un bacio!!
E. <3

lunedì 20 marzo 2017

Terrina di salmone, asparagi e riso rosso integrale all'arancia per l'MTC n°64

Ironia della sorte, il giorno più leggero della settimana - anche più della domenica - per la sottoscritta è il lunedì, mentre il venerdì, che tutti aspettano con ansia, è il colpo di grazia finale dal quale mi riprendo solo a domenica inoltrata :-P
Questo lunedì inizia ancora meglio perché posso finalmente condividere con voi una ricetta un po' particolare, la mia terrina per la sfida n°64 dell'MT Challenge
Per chi ancora non avesse le idee chiare, tutte le informazioni su questa famigerata sfida sono qui
Il tema del mese, se non si fosse capito, è proprio la terrina, scelta da Giuliana Fabris del blog "La gallina vintage": qui potete trovare la ricetta originale. 
Quasi del tutto sconosciuta a una giovincella come me, la terrina è una sorta di ricco sformato che andava molto in voga negli anni '70. Di carne, di pesce, di verdure, in crosta o in gelatina... insomma, ce n'è proprio per tutti i gusti! 
E visto che le sfide sono sfide, invece che trincerarmi nel mondo noto e familiare delle verdure, stavolta mi sono buttata - letteralmente...a pesce! - in una terrina di mare (sarà la vicinanza della Riviera, sarà quest'arietta calda di primavera ;-) )...
Una terrina molto più sformato che terrina, in realtà, una fusion tra cucina mediterranea - l'arancia, l'olio d'oliva - sapori orientali - la curcuma, il riso rosso - e accenti nordici - il salmone e l'aneto, in un mix stranissimo, ma gradevole, di sapori e consistenze.
Non che non mi siano venuti dubbi in corso d'opera, specie quando mi sono ritrovata davanti il salmone da spellare - neanche sfilettare!! - e, frugando disperatamente nella mia testa alla voce "spellare" ho trovato un capitolo desolatamente vuoto... Oppure quando mi sono accorta, un'istante dopo aver infornato la famigerata terrina, che l'uovo che avevo previsto di infilare nel riso mi sorrideva pacioso dalla porta del frigorifero! 
Ma, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere: l'ovetto di cui sopra è finito in degli squisiti burger vegetariani (prossimamente su questi schermi ;-) ) e la terrina... Beh, se volete sapere com'è finita la storia della terrina non dovete far altro che leggere sotto! ;-))
TERRINA DI SALMONE, ASPARAGI E RISO ROSSO INTEGRALE ALL'ARANCIA
Ingredienti per una teglia piccola da 20 cm:
1) Per la mousse di salmone e ricotta:
160 g di salmone fresco (trancio senza pelle)
3 cucchiai di succo d'arancia
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
qualche grano di pepe rosa
timo e aneto (freschi o essiccati)
100 g di ricotta fresca di pecora

Spellate il salmone, eliminate le spine e mettetelo in una ciotola con il succo d'arancia, l'olio d'oliva, sale, pepe rosa, timo e aneto. Lasciatelo marinare in frigo per mezz'ora, ogni tanto irroratelo con il suo sughetto.
Scolatelo dalla marinatura e cuocete il trancio a vapore per 10 minuti circa (a seconda dello spessore), lasciate raffreddare.
Frullate il salmone con la ricotta e un pizzico di sale fino ad ottenere una crema liscia.

2) Per il riso:
100 g di riso rosso integrale
2 cucchiai di parmigiano grattugiato

Cuocete il riso in abbondante acqua salata per 40-45 minuti: dovrà essere molto morbido.
Mescolate il parmigiano al riso ancora caldo e mettete da parte.

4) Per completare:
160 g circa di asparagi (12 asparagi medi)
1 porro
20 g di burro

Lavate gli asparagi e privateli delle estremità più legnose. 
Separate i gambi dalle punte e cuoceteli in acqua leggermente salata: i primi per 10 minuti circa, le seconde per 3-4 minuti.
Sfogliate il porro senza rompere le foglie, sbollentatele per 5 minuti e lasciatele asciugare bene su carta assorbente. Serviranno circa 4-5 foglie.

Composizione:
Imburrate generosamente la terrina e rivestitela con le foglie di porro, sovrapponendole leggermente e facendole debordare ai lati.
Disponete sul fondo il riso e compattatelo bene con il dorso di un cucchiaio per formare uno strato uniforme.
Versate sopra la mousse di salmone, livellatela e infine decorate con i gambi degli asparagi disposti in fila. 
Richiudete le foglie di porro eliminando l'eccesso.
Coprite la terrina (con l'apposito coperchio o un foglio di alluminio) e infornate a 160°C per 60 minuti. 
Sfornate e lasciate intiepidire prima di tagliare a fette.

Per gli asparagi in pastella al sesamo:
40 g di farina di avena integrale
50-60 g di birra chiara
1 cucchiaino di semi di sesamo
sale e pepe
olio di semi d'arachidi

Mescolate la farina d'avena e i semi di sesamo, aggiungete la birra mescolando fino ad ottenere una pastella fluida e senza grumi. Salate, pepate e fate riposare il frigo per una mezz'ora.
Immergete le punte di asparago nella pastella, scolatele rapidamente e friggetele in olio di arachidi bollente. (170°C sarebbe la temperatura ideale)
Servite subito, decorando a piacere con altri semi di sesamo.

Dip allo yogurt greco:
100 g di yogurt greco 
buccia grattugiata di mezza arancia
aneto e sale

In una ciotolina mescolate lo yogurt con l'aneto, un pizzico di sale e la buccia dell'arancia.

Salsa all'arancia, miele e curcuma:
3 cucchiai di succo d'arancia
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva (meglio se delicato)
1 cucchiaio di miele (per me di tiglio)
curcuma in polvere

In una ciotolina riunite il succo d'arancia, l'olio d'oliva, il miele fluido e la curcuma.
Sbattete con una forchetta per creare un'emulsione.
Se preferite una salsa più densa, simile alla maionese, frullate il tutto con un minipimer.
Buon lunedì! 
E. <3

mercoledì 15 febbraio 2017

Voilà les macarons... e la legge di Murphy (per l'MTC n° 62)


Meglio tardi che mai: è già la parola d'ordine della mia vita, ma potrei seriamente pensare di proporlo come epitaffio della mia tomba.
Meglio tardi che mai, arrivo in extremis con il mio contributo alla sfida MTC di gennaio: il tema? E' presto detto. 
Avete presente quei dolcetti tanto carini e colorati che spopolano nelle vetrine delle pasticcerie più chic e francesi? Che sembrano così deliziosi e innocenti, che promettono gioia e goduria ad ogni morso? Ecco, non fidatevi mai di loro.
Io l'ho imparato a mie spese, e sempre a mie spese ho fatto la conoscenza della famosa legge di Murphy, quella del toast che cade sempre dal lato imburrato, quella che dice più o meno così: "se qualcosa può andar storto, lo farà".
A partire dalla farina di mandorle che ha rischiato di bruciarsi in forno, passando per la meringa smontata, il colorante sbiadito e il termometro impazzito, per concludere in bellezza con la ganache rovesciata sui fornelli e la desolante miseria di props di una minuscola e sgangherata cucina universitaria.
Insomma, un'esperienza che ha tutte le carte in regola per essere spedita nel dimenticatoio con tanto di chettepossino ... eppure, in fondo in fondo mi sono divertita a fare la parte della pasticcera pasticciona che non ne combina una giusta, ed è stato bellissimo ritrovarsi insieme per un momento - amiche e coinquiline ;-) - "unite" da una causa comune, pronte a dare una mano a mescolare, versare e alla fine sì, anche a consolare.
E allora sapete che vi dico? Quasi quasi un giorno ci riprovo ;-)

MACARONS AL CIOCCOLATO BIANCO, COCCO E MELAGRANA
MACARONS AL CIOCCOLATO FONDENTE, CAFFE’ E ARANCIA

Ingredienti per circa 30 macarons (15+15):
150g zucchero al velo
150g farina di mandorle
110g albumi vecchi (almeno 3 giorni), divisi in due ciotole da 55g l’una
150g zucchero semolato
50ml di acqua

Colorante rosso (Io ne ho utilizzato uno 100% vegetale, ottenuto da ravanelli, ribes nero e mela. Purtroppo la pecca dei coloranti vegetali è che risultano molto più tenui di quelli sintetici. E anche questo l’ho imparato a mie spese.)

Farcitura al cioccolato bianco, cocco e melagrana:
200 g di cioccolato bianco
50 g di panna fresca
50 g di succo di melagrana
20 g di farina di cocco
15 g di burro

Farcitura al cioccolato fondente, caffè e arancia
125 g di cioccolato fondente (55% cacao)
100 g di panna fresca
2 cucchiaini di caffè solubile
25 g di burro
Zeste di un’arancia non trattata

1) TPT.

Tostate leggermente la farina di mandorle in forno a 150° per circa 10 minuti. Lasciate raffreddare completamente.
Passate al mixer la farina insieme allo zucchero al velo e setacciate più volte per ottenere una polvere finissima.
Incorporate i primi 55g di albume crudo al TPT con una spatola di silicone, fino ad ottenere una pasta morbida, omogenea e densa.
Dividete a metà la pasta di mandorle e aggiungete il colorante rosso a una delle due parti.

2) MERINGA ITALIANA.
Versate lo zucchero semolato e l’acqua in un tegame dal fondo spesso. Inserite un termometro e cuocete a fuoco medio.  Quando la temperatura arriva a 115° simultaneamente cominciate a montare i rimanenti 55g di albume ad alta velocità. Se, una volta che lo zucchero comincia a bollire, tendesse ad attaccarsi utilizzate un pennello bagnato in acqua fredda e passatelo sui lati.
Quando il termometro raggiunge i 118° versate lo sciroppo a filo sulla meringa (non ancora completamente montata) facendolo scivolare sul lato della ciotola. Continuate a montare per un altro minuto. Poi diminuite la velocità e montate ancora per circa 2-3 minuti o fin quando il composto risulterà bello gonfio, lucido e bianchissimo. Solo quando la temperatura sarà scesa a 40°C, la meringa potrà essere aggiunta alla pasta di mandorle.

3) MACARONAGE.
Incorporate inizialmente una piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e mescolate in modo da rendere l’impasto più fluido. Aggiungete la restante meringa usando una spatola in silicone, mescolando dal centro verso i lati esterni e raccogliendo continuamente l’impasto. L’impasto è pronto quando sollevando la spatola ricadrà sulla ciotola formando un “nastro pesante” che ricade con una certa difficoltà. 
Riempite con la meringa una sac-à-poche con bocchetta liscia da 8-10 mm di diametro, facendo attenzione a non creare bolle d’aria.
  
4) POCHAGE.
Tenendo la tasca verticale a circa 2cm dalla teglia, formate dei bottoncini di impasto (diametro massimo 3.5 cm). Potete utilizzare l’apposito tappetino in silicone oppure disegnare dei cerchi sulla carta forno. Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria.

5) CROUTAGE.
Lasciate riposare i gusci a temperatura ambiente, da almeno 30 minuti a 2-3hs. Questa operazione è molto importante per creare il famoso collarino.
I gusci sono pronti per essere infornati quando, sfiorando delicatamente la superficie di un guscio, la pasta non si incolla alle dita.

6) COTTURA.
Infornate a 180° per i primi 2-3 minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente. Poi abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10 minuti.
Una volta cotti, togliete la teglia dal forno e fate scivolare il foglio dei macaron su un ripiano fino al completo raffreddamento.
Staccate delicatamente i macaron dalla carta forno e con l’indice create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante.

7) GANACHE AL CIOCCOLATO BIANCO.
Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria.
Portate a bollore la panna con il succo di melograno e aggiungete i liquidi al cioccolato fuso in tre volte, mescolando bene ogni volta. Infine aggiungete il burro a cubetti e la farina di cocco.

8) GANACHE AL CIOCCOLATO FONDENTE.
Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria.
Portate a bollore la panna con la zeste di arancia e il caffè solubile, mescolando per farlo sciogliere.
Quindi aggiungete la panna al cioccolato fuso in tre volte, mescolando bene ogni volta. Infine aggiungete il burro a cubetti.
Per emulsionare meglio le ganache, alla fine passatele con il frullatore a immersione.

9) FARCITURA.
Riempite con le ganache due sac à poche (potete utilizzare sempre lo stesso beccuccio da 8-10mm oppure uno leggermente più grande).
Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Delicatamente guarnite con una generosa porzione di farcia la metà di gusci, avendo cura di lasciare un bordo di circa 3mm. Assemblate i macaron con i gusci restanti sovrapponendoli a quelli farciti, e girando molto delicatamente fino a che la farcia non sia ben evidente tra i gusci.
Adagiate i macarons su un vassoio coperto di carta da forno e trasferite in frigorifero per circa 24 ore. Prima di servire, lasciateli 2 ore a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo all'MTC n°62, avente come tema I macarons, proposti da Ilaria Talimani del blog Soffici:



Un abbraccio e buona giornata! 
E.<3